Luca e la mia prima volta
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: overbsx
... accumulata mi fece eruttare un fiume di sborra.
Ancora con il cazzo gocciolante mi staccai da lui rialzandomi i calzoni; Luca con la massima calma, non preoccupandosi di sua nonna si sollevò, prese il mio capo tra le sue mani e mi baciò.
Cazzoooooooo, il liquido che inondò la mia bocca non era saliva, quella crema densa era la mia sborra; il ragazzo in parte l’aveva ingoiata ed in parte trattenuta per sputarmela in bocca, la ingoiammo contemporaneamente.
La cena dalla nonna non fu di mio gradimento, scoprì dopo aver mangiato che le Panelle erano frittelle con la farina di CECI (che schifo) che io non mangio. Pensai che sarebbe stato meglio rimanere col sapore della mia sborra.
Luca era tornato ad essere allegrissimo, mentre eravamo a tavola si lasciava andare a battute allusive, mi preoccupai quando disse alla nonna che in casa mia aveva bevuto un succo di frutta buonissimo. Lo guardai fisso, la nonna non diede importanza e lui parlò d’altro.
Dopo, senza chiedermi cosa ne pensassi, avvertì la nonna che sarebbe rimasto a dormire da me anche quella sera: non interferì, anzi mi eccitai, desideravo leccarmelo tutto quel bocconcino.
In macchina, mentre guidavo, Luca si stese di traverso poggiando la nuca sulle mie gambe; avrei voluto fermarmi e baciarlo tutto per quanto mi arrapava. Canticchiava, ed io infilai la mano nella sua tuta: lo feci crescere in mano, strofinavo quel cazzo di velluto, alternavo carezze a strette sui testicoli facendolo sobbalzare ...
... continuamente.
In casa, non appena la porta fu chiusa mi denudai, sparpagliando ciò che indossavo per terra. Avevo fretta, avevo fretta di abbracciarmi a lui, di annusare il suo odore, di ascoltare i battiti del suo cuore: mi accorsi di avere i peli del pube appiccicati dalla mia stessa sborra, decisi di fare una doccia.
Trovai Luca supino sul letto, nudo, bello come un dio greco.
Era incredibile, nonostante avesse quasi la mia età, sembrava molto più piccolo, poi con quel culo in aria pareva una giovane fanciulla.
Mi stesi accanto a lui, leccavo la sua nuca, il suo collo, la sua schiena, facevo colare saliva dalla bocca e poi la spalmavo con la lingua procurandole brividi che lo facevano fremere. Ora insistevo a leccare le fossette al di sopra dei glutei. Era incredibile la perfezione di quel culo, non appena finiva la curva dei fianchi, si ergeva la rotondità dei glutei; glutei che lui esaltava ulteriormente spingendoli in fuori.
Continuavo a leccare mentre ammiravo quel promontorio, in quel mentre Luca con entrambe le mani allargò le natiche sollevando ulteriormente il bacino. Quel buco del culo lo avevo immaginato quando in altra occasione lo forzai con le dita; ora lo vedevo, lo vedevo bene, lo vedevo aperto. Era la prima volta che potevo scrutare un culo, o meglio un buco di culo, non conoscevo in quel modo neppure il mio, sì a volte quando faccio la doccia, nel lavarmi in profondità lo violo con un dito, lo immaginavo solamente.
L’ano, il buco del culo, detto ...