Matilde 03-02 - il sesso con giovanni
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Alex46
... ancora eccitata, ben più di prima perché non sono ancora venuta.
- Dopo che abbiamo bevuto assieme un gin tonic e ci siamo rilassati un momento, gli dico: - Sai cosa stavo facendo quando mi hai telefonato?
- No, ma posso tirare a indovinare?
- Prova.
- Ti stavi masturbando?
- Sì, ma come?
- Non so, dimmelo tu.
- Mi stavo chiavando con uno dei miei dildo. E mi stava piacendo, stavo pensando a quanto sono stufa del mio fidanzato. Me lo stavo sfregando nella figa e stavo per venire, quando mi hai chiamato tu...
- Puoi sempre proseguire quello che stavi facendo, sai che mi piace vederti.
- Sì, però facciamolo comodi, andiamo sul mio letto.
E così lo porto per mano in camera, dove mi faccio leccare per un po’ prima di riprendere in mano lo stesso dildo di prima e di scoparmi con quello di fronte ai suoi occhi sgranati.
Gli vengo davanti in maniera davvero scandalosa. Quando ho voglia, lo sapete quanto so essere troia. E più non c’è amore, più vorrei essere fatta di sola figa.
La serata continua con una scopata, nulla di eccezionale, ma soddisfacente. Siamo entrambi stanchi, lo invito a fermarsi per la notte, cosa che lui accetta volentieri.
La mattina seguente ho ancora una voglia pazzesca di avere quella scopata grandiosa che la sera prima era mancata. Giovanni sta dormendo di fianco a me. Prima mi accarezzo un poco, tanto da bagnarmi, poi decido di agire. Come tutti gli uomini al mattino, sta sognando qualcosa e ha l’uccello ...
... duro.
Gli prendo la mano e me la passo fra tette e cosce; con l’altra accarezzo il suo cazzo, fino a svegliarlo del tutto, poi faccio diventare quelle carezze una vera e propria sega.
È il momento: gli salgo sopra e me lo metto dentro.... finalmente!! Dopo un quarto d’ora io sono già venuta due volte... lui, vicino all’ orgasmo, mi dice: - Debra... sto venendo. Allora io, rallentando il ritmo, lo supplico di resistere: - Ti prego... ti prego... ho voglia di venire ancora una volta... aspetta.
Ma ho appena finito di dire quelle parole che vengo con un orgasmo violentissimo e gli sbrodolo un mezzo fiume sul cazzo.
- Vengo, Debra, mi fai sborrare, sento che sei fradicia, mi fai morireeeeeee...
E mi spara una sborrata fatta di spasmi ripetuti.
Beh, da quella mattina non l’ho mai più visto. Credo d’essermi servita di lui per staccarmi da quell’appiccicoso di Roberto e quindi finalmente tornare da voi.
Con Roberto mi tornava di continuo alla mente come tu sei stata capace di trattarmi da schiava, di umiliarmi veramente al più basso gradino. Forse in quel momento stavo provando lo stesso piacere tuo, Matilde, quello di umiliare profondamente una persona sfruttando il suo masochismo di base. Ma non poteva durare, dopo essere stata con voi vi assicuro che è difficile sostituirvi».
Qui Debra termina il racconto e le sue considerazioni. Per queste vorrei risponderle, ma non mi sembra il momento, e lo sa pure lei, che non ha mai smesso di accarezzarsi in piedi davanti a ...