Un mio alunno mi ha venduta
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica
... marito mai mi era capitato che praticamente appena penetrata iniziassi a venire, ma neanche le altre volte da quando mi stavano capitando le (dis)avventure raccontate nei precedenti scritti avevo avuto modo di sperimentare quella sensazione. Il dolore della penetrazione violenta che immediatamente lascia il posto al puro piacere. Ci voleva un ragazzino slavo a farmi provare anche questa novità. Come ha detto lui, gli stavo venendo sul cazzo, duro, grosso, che adesso sentivo scorrere in vagina e mi sbatteva. Lui: - stringi la figa in modo pauroso. Te lo stai gustando tutto vero? Gran bella professoressa troia.- A queste parole ha seguito un rantolo e un: - cazzo vengoooooo, sborro ssiiiiiiiiiiii ti vengo dentroooooo- Ho sentito le frustate del suoi schizzi di sperma in fondo, mi hanno colpito l’utero, ho sentito il suo liquido denso nelle mie intimità profonde. Sono venuta ancora puntandogli le unghie sul collo e sulle spalle. Avvolgendogli ancora meglio i fianchi con le cosce e strizzandogli il cazzo con la figa. Non volevo tutto questo ma è successo e ho goduto. Ero rannicchiata a terra, spalle contro il muro, gambe piegate su me stessa. Una voce mi ha riportata lì. Era l’uomo di poco prima dentro la discoteca che diceva: - adesso queste cosce gliele faccio spalancare io. Me la voglio fare subito, sono carico e questa mi fa impazzire. Mi ha afferrata per i capelli, in un attimo avevo il suo pene nudo a contatto con la mia faccia, non volevo certo concedergli quello che ...
... voleva: la mia bocca. -Dai bella, fammi un pompino così poi ti scopo meglio-. Tappandomi il naso e con degli schiaffetti che comunque mi facevano male mi ha costretta. Ha occupato subito la mia bocca, me la scopava. La cappella raschiava sul palato e mi colpiva la gola. Me lo ha sfilato. Hanno visto un telo che copriva dei mattoni, lo hanno steso per terra e mi ci hanno coricata sopra. L’uomo si è fiondato con la faccia tra le mie cosce, la sua barba mi pungeva là, dove le gambe sono più piene, nella carne più soffice e delicata. I suoi colpi di lingua in figa, le sue labbra sul clitoride mi costringevano a catturargli la testa fra le cosce nonostante la sua barba pungente. L’altro slavo usava la mia bocca e poco ci è voluto duro com’era che mi scaricasse la sua sborra in gola. L’uomo mi si è piazzato sopra, le sue cosce tra le mie. Il glande puntava la figa. durissimo non aveva bisogno di indirizzarlo con la mano, la cappella era già tra le grandi labbra carnose della mia figa,me le separava pronto alla stoccata che mi avrebbe aperta ancora. Con una mano mi strizzava una tetta, l’altro braccio attorno al collo. Un rantolo, una spinta. Ho urlato, come è entrato violentandomi mi ha fatto male veramente. –Dai bella, un altro colpo e l’avrai tutto dentro, Ahhhhhh sssiiiiiiiii cosììììììììì. – un altro mio urlo. Stavolta più per scaricare la tensione. Lo sentivo tutto dentro, i coglioni sbattevano le mie natiche e ancora una volte il mio canale vaginale si modellava sulle nodosità del ...