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Soggiogata 20
Data: 31/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987
... schizzai di lato fingendomi spaventata… “Ah mi scusi mi ha fatto paura…ma insomma si vede?” “No non si vede ma basta che si pieghi un attimo e si vedranno quelle natiche da porca….” Io intanto ero già fuori dalla guardiola lasciandolo li a desiderarmi con quel pisellone (che quasi quasi avrei succhiato un pochino anche subito) duro da morire per merito mio. “Oddio Vincenzo speriamo bene…ho tanta paura….ci vediamo dopo, alle 11 vero?” Mentre sgattaiolavo giù per le scale pensavo a quanto ero troia e quanto mi stava piacendo questo ruolo. Non stavo rinnegando quello che avevo provato nell’essere soggiogata e sapevo che nel pomeriggio ne avrei avuto un ulteriore “grosso” assaggio, ma godere del potere del mio corpo sugli uomini era meraviglioso. Arrivai in garage col cuore in gola per quello che mi aspettava ed infatti lo vidi, elegante come l’altra volta. Andai direttamente verso il mio garage e gli feci cenno di seguirmi. Mentre mi chinavo per aprire la porta, mi raggiunse e mi infilò la mano di taglio tra le cosce raggiungendo la mia natura ormai fradicia. Come al solito persi la forza nelle gambe facendo fatica ad alzare la porta basculante ma lui non mi aiutò, anzi spinse contro le mie labbra muovendo contemporaneamente la mano avanti e indietro facendomi gemere di piacere. Riuscii non so come ad aprire la porta e mi catapultai dentro. Non feci in tempo a richiuderla che mi sollevò prendendomi per le natiche e mi baciò riempiendomi la ...
... bocca con la sua lingua. Io mi sentivo sciogliere come se il mio corpo fosse passato allo stato liquido improvvisamente. Tutto il potere appena provato con Vincenzo, l’avvocato e con mio marito era scomparso: ero io ad essere completamente in suo potere. Quelle mani che mi sollevavano come un fuscello aprendomi contemporaneamente la fica mi facevano impazzire e mi ritrovai una verga bollente dentro di me che non finiva mai di entrare da quanto era lunga, andando a colpire la parte più profonda dentro di me. Non avevo fatto in tempo ne a vederlo ne a succhiarlo, era già dentro di me e mi pistonava con una forza impressionante mentre le sue mani di acciaio mi stritolavano le natiche. Mi scopò con ardore per non so quanto mentre io iniziavo a venire in continuazione…l’unica parola che, dopo centinaia di colpi, riuscii a dire fu: “nel culo” Lui mi rovesciò sull’unica poltrona che c’era nella stanza e con un solo colpo mi infilò quella cosa larga e lunga nel sedere mentre io potevo vederla finalmente allo specchio di profilo insieme al mio corpo morbido scosso dalle sue spinte e dal mio godimento. Mi sodomizzò a lungo arrivando dentro di me in profondità e provocandomi una serie di orgasmi interminabili mentre si divertiva a martoriarmi ora i capezzoli ora il clitoride fin quando parlò per la prima volta e disse: “dove lo vuoi il mio sperma?” “In bocca….lo voglio in bocca…” Si sfilò da me ed io mi inginocchiai ai suoi piedi e osservai quell’obelisco ...