La Scuola PARTE 2
Data: 31/08/2019,
Categorie:
pissing,
Autore: Blue93
Le due ore di geografia le apparivano come un traguardo irraggiungibile mentre prendeva posto accanto a Marco, la vescica strapiena dopo ore di trattenuta. Per mantenere un po' di dignità aspettò mezz'ora prima di alzare la mano. "Melania?". Lo sguardo del prof. Olmo era posato su di lei, in attesa che parlasse. "So che non si potrebbe...ma io dovrei andare in bagno". Alcuni dei suoi compagni si voltarono a guardarla, certi ridacchiando. "Hai detto bene, non si può. La ricreazione è passata da appena mezz'ora". "Lo so, però erano tutti occupati e io...". "Dai, cerca di resistere. Proseguiamo con la lezione piuttosto". Il suo tono severo le fece capire che era meglio tacere. Cercò di concentrarsi sulla lezione prendendo appunti. Non voleva rimanere indietro col programma e non voleva fare un brutta impressione il suo primo giorno, ma ormai le risultava davvero difficile pensare a qualcosa che non fosse l'impellente bisogno del bagno. Dopo un'altra mezz'ora si accorse di non riuscire a stare ferma. Continuava a prendere appunti ma era costretta ad ondeggiare col corpo avanti e indietro sulla sedia. Marco si accorse della situazione e iniziò a lanciarle occhiate preoccupate. Gli rispose con sorrisi appena accennati. "Tutto ok?", le chiese sottovoce appena la campanella suonò la fine della penultima ora. "Sì...devo solo andare in bagno". "Non sei riuscita ad...", la voce di Olmo lo interruppe: "Silenzio per favore!". Nei minuti successivi fu costretta ad appoggiare la penna al ...
... banco, rinunciando a prendere appunti. Stava sudando freddo. Se non avesse raggiunto un bagno entro breve se la sarebbe sicuramente fatta addosso. Con indifferenza appoggiò una mano in mezzo alle gambe, cercando di non alzare troppo l'orlo della gonna e strinse. Doveva resistere, doveva farcela. Cercò di respirare a fondo imponendosi di controllare i muscoli del proprio ventre ma, abbassando lo sguardo, si accorse del rigonfiamento sulla pancia. La sua vescica era pronta ad esplodere. Strinse la penna con la mano libera e socchiuse appena gli occhi stringendo le labbra. Nei minuti successivi fu un continuo ondeggiare, muovere su e giù le gambe e lasciarsi sfuggire sospiri di disperazione. Poi, non seppe per quale miracolo, la campanella suonò la fine dell'ultima ora. In fretta raccolse le proprie cose, salutò Marco con un sorriso di circostanza e scappò dall'aula. Alzandosi si accorse di non riuscire a mantenere una posizione completamente eretta, la pancia così gonfia da impedirle dei movimenti normali. Voleva correre ma non ne era in grado. Temeva che, nel farlo, avrebbe perso il controllo della vescica. Percorse il corridoio con le pareti verdi ed arrivò al bagno che, quella mattina, era rimasto chiuso. Tentò di aprire la porta ma, ovviamente, il risultato non fu differente rispetto a qualche ora prima. Ancora chiuso. Lacrime di disperazione le invasero gli occhi mentre saltellava da un piede all'altro, una mano all'altezza della figa, sopra la gonna. "Tesoro, hai bisogno ...