Gli ultimi coriandoli
Data: 01/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Edipo
Anche stanotte è tornata dopo le tre. Appena sveglia verrà a chiedermi perdono, gli occhi gonfi, le guance sporche di trucco e lacrime. Fra qualche giorno si ripeterà la scena, inesorabile. Non ce la fa a resistere e io non riesco a trattenerla. Poi ogni tanto ritorna dolorante, il volto segnato, perché qualche animale l'ha picchiata: i rischi che si corrono quando si fa una vita come la sua, sempre al limite. La vedo ogni volta vestirsi o meglio svestirsi per uscire: la minigonna o i blue jeans a pelle, gli hot pants d'estate, i capelli raccolti o lasciati cadere sulle spalle, e più la vedo più la desidero, le chiedo di non uscire, di restare con me, da soli siamo più felici di come potremmo mai essere, ma lei mi da un bacio e risponde che sarebbe un incesto, siamo fratello e sorella, i nostri genitori lontani cosa direbbero? E che cosa direbbero di lei che fa la troia, che di tanto in tanto viene pescata dalla polizia e trascorre la notte in camera di sicurezza e torna la mattina dopo con il solito mix di trucco e lacrime sul volto? Alla fine va via, come sempre. Esce dalla porticina del piccolo giardino che abbiamo, unica cosa bella di questo squallido appartamento al piano terra. Tremo al pensiero di quello che può accaderle. La rivedrò? Dovrò raggiungerla in qualche ospedale? O in un commissariato? Già a scuola la chiamavano "Troiella"; i compagni le si strusciavano addosso e lei li faceva fare, sentendo con piacere la loro eccitazione attraverso i pantaloni. Un ...
... giorno le abbassarono la tuta da ginnastica, tutti risero delle sue mutandine rosa e lei provò vergogna e piacere insieme. Il suo primo ragazzo fu Ugo, un compagno di classe. Era un bel ragazzo dai capelli neri e ricci; un giorno, reduci dall'influenza, saltarono la lezione di educazione fisica e si ritrovarono soli in aula. Ugo le prese una mano e se la mise sul rigonfiamento tra le gambe e lei ve la tenne a lungo, poi non resistendo più, nessuno dei due, andarono nel bagno dei maschi e Ugo si abbassò i pantaloni. Lei sapeva che fino ad allora era stato solo un gioco di carezze, di mani licenziose, di scherzi pesanti. Ora si faceva sesso sul serio e stava a lei, solo a lei decidere se superare l'ultima barriera oppure tirarsi indietro, lasciando soltanto il ricordo di giochi proibiti fra adolescenti. Ma vedendo il pene eretto di Ugo capì che non poteva resistere: lui forse si aspettava solo che lo masturbasse ma lei aprì la bocca e lo accolse. Dopo poco si puliva il viso dal seme di Ugo che uscì dal bagno senza nemmeno guardarla. Mi raccontò tutto, anche che era andata a casa sua quando non c'era nessuno e si erano spogliati completamente e avevano avuto un rapporto completo. Ero geloso ma tacevo e mi disperavo. La spiavo quando si lavava o si vestiva, osservavo le sue forme, le metamorfosi del suo corpo. Anche lei mi osservava e trovava sempre da ridire sul mio aspetto. Quando iniziarono a spuntarmi i peli sulle labbra e sulle gote era disgustata, voleva che me li tagliassi ...