Gli ultimi coriandoli
Data: 01/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Edipo
... immediatamente altrimenti me li avrebbe strappati con le sue mani. Diceva che fino ad allora ero stato un bellissimo ragazzo ma che ora mi stavo guastando, stavo diventando orribile. Volle depilarmi lei stessa i peli che mi spuntavano sulle gambe, contenta di rendermele lisce e pulite e non ignara dell'erezione che quel contatto mi aveva provocato. Sembrava godere molto nell'eccitarmi e lasciarmi insoddisfatto. Forse era la sua vendetta per il fatto che i nostri genitori la ignoravano e si preoccupavano solo di me. "Esisti solo tu, io per loro non conto nulla." Così diceva, mentre si sedeva sul bordo della vasca in cui facevo il bagno, senza muoversi fino al momento inevitabile in cui mi alzavo e le mostravo il mio corpo ma a quanto pareva la cosa non le faceva nessun effetto. Non le fece nessun effetto nemmeno quello che le capitò una sera, a una festa, quando era già alle superiori. Era arrivato il classico momento in cui si formano le coppiette e ci si apparta per baciarsi e toccarsi. Antonella, una sua compagna, la prese per mano, la portò nell'angolo più lontano della grande terrazza in cui si trovavano e la baciò sulla bocca. Lei rimase fredda, non provava le stesse sensazioni che le davano i maschi. Antonella aveva un gran bel corpo, i suoi seni prorompenti la stringevano a sé, le sue mani giocavano con la lampo dei jeans, si inserivano nella breccia che avevano aperto. Ma dovette arrendersi all'evidenza: i suoi giochetti non ottenevano nessun risultato, che cosa ...
... si era aspettata, che cosa voleva da lei? Le mancava quella cosa essenziale che le ragazze non hanno. Bisogna dire che fu carina, nonostante tutto. "Scusa," disse, "non volevo metterti in difficoltà. Mi piaci ma se non vuoi...Amici?". Se lei attirava le ragazze, io non battevo chiodo. Se qualcuna mi piaceva lei mi stroncava ogni entusiasmo o speranza. Era una racchia, diceva, pelosa e grassa; oppure se era bella e non poteva dire il contrario, affermava che uno sfigato come me non poteva neanche sognare di arrivare a una così. Nella mia solitudine non avevo altre compagne di piacere che le mie mani e quando un giorno mi sorprese restò meravigliata come se io fossi un essere asessuato da cui mai si sarebbe aspettata una cosa del genere. "Aspetta" disse, "ti aiuto." Indossava una delle sue minigonne vertiginose, le labbra coperte di rossetto, il profumo insinuante. Eravamo davanti a uno specchio, vidi la sua mano destra che me lo afferrava mentre la sinistra, nascosta, mi accarezzava dietro, mi palpava e il dito medio cominciò a penetrarmi...il mio sperma inondò lo specchio. Il giorno dopo mi disse che quello che era accaduto la sera prima era stato un episodio isolato che non si sarebbe ripetuto. Le avevo fatto pena ma se non ero capace di trovarmi una ragazza lei non poteva farne le veci. Litigammo e non ci parlammo per molto tempo. Venne il tempo dell'università e andai lontano da casa. Lei mi venne dietro, così avremmo fatto spendere meno soldi ai genitori. Io cercavo di ...