Punizione
Data: 02/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MasterBg
... lei tornò cosciente, ma lui, ormai preso, continuò a colpirla, fino a quando lei non lo implorò di smettere. Allora lui lasciò cadere la frusta e si chinò su di lei. Tenendole la testa ferma, la baciò in bocca, ma lei non contraccambiò.“Ora riceverai la tua ultima punizione con la corrente. Stavolta sarà ancora peggio. Poi potrai riposare qualche minuto.”Dopo queste parole, Servant provò a implorarlo, ma inutilmente. Anzi, lo fece arrabbiare, e così anche il culo fu violato. Lui tolse il dildo dalla fica, arida e dolorante, e lo portò sull’ano. Non usò neppure la minima delicatezza. Glielò ficcò dentro senza tanti complimenti, mentre Servant urlava per il dolore.“Sarai punita per queste urla.”Lui si sedette alla consolle, ammirò lo sfintere dilatato e la fica ancora aperta. Si stropicciò le mani, e decise di cambiare il programma. Non voleva causare una reazione incontrollata dello sfintere aumentando i wolts, e rischiando di ritrovarsi con una sgradevole sorpresa. Così reimpostò i comandi.- dai scossa / 10 contatti + d / 80 + 100 –Fatto questo, non perse tempo, e diede il via.Stavolta lei urlò, quando sentì la folgore percorrerle le parti basse. Un fremito al ventre la scosse, e i contatti le stimolavano perversamente le parti erogene, comunicandole un doloroso piacere. In corsa, lui impostò una modifica, portando a 100 + 120 la scossa. Allora il ballo di San Vitò tornò ad impossessarsi di lei, che cominciò a sbattere come in preda a delle convulsioni. I capelli si ...
... rizzarono, e nonostante tutto il corpo reagì abbastanza bene, soprattutto non ci fu nessun arresto cardiaco, cosa che poteva avvenire, vista la quantità di wolts nel corpo. La scossa durò venti secondi, ma sembrarono veramente un’eternità. Lei, intanto, continuava a gemere disperatamente, perché urlare non le riusciva.Ghh, aghh, lng, gaga, ga, ga, gll.Quando lui fermò finalmente la macchina, lei era nuovamente svenuta. Lui spense tutte le levette, che tornarono al rosso. Mise via la tastiera e spense il display, scollegò la macchina, e cominciò a togliere i numerosi elettrodi. Sotto di ognuno, una porzione di pelle ustionata, che emanava l’odore sentito prima. Quando fu la volta del dildo, lui lo estrasse molto lentamente, muovendolo in senso rotatorio. Uscì, sporco, e lui lo mise da parte. La slegò, e la prese a spalla, ancora svenuta. La appoggiò alla parete, mentre preparava l’ultima modifica al tavolo. La riprese, e la posò sopra la tavola, ancora svenuta. Lui ignorò il fatto, e la legò, ancora con gli arti aperti al massimo. La risvegliò ancora con la frusta, colpendola sui seni, dove la pelle era più ustionata. Lei si risvegliò di soprassalto, gemente. Lui allora mise da parte la frusta, andò a prendere un secchiello d’acqua, e lentamente la bagnò. Dalla pelle ustionata salirono sottili rivoli di fumo, accompagnati da uno sfrigolio continuo. Lei gemette ancora, piangendo di dolore. Dopo sarebbe stato un toccasana, ma ora era solo un’ulteriore tortura.Finito questo, lui uscì ...