1. Vera troia


    Data: 02/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... dividiamo i costi, ma ho la mia camera e nessuno ci disturberà, se vuoi".
    
    Il ragazzo era indeciso. "Dai, vieni, così sai dove sto e potrai venirci altre volte... se vuoi... se ti è piaciuto, naturalmente".
    
    Il dolore al buco del culo era ancora presente e se gli era piaciuto? "Certo che mi è piaciuto... Tu mi piaci molto" aggiunse, arrossendo e quasi abbassando timidamente la testa.
    
    "Allora vieni". Si alzarono ed uscirono dal cinema, davanti ai sorrisetti maliziosi dei due dipendenti all'ingresso. Arrivarono a piedi, la casa era vicina. Quando entrarono trovarono altri quattro coinquilini che stavano parlando nella sala comune. Certe facce! Il giovane questa volta ebbe veramente un certo timore. "Spero di non essermi cacciato in un guaio", pensò.
    
    "Ma che bel cuccioletto ti sei trovato oggi! Ce lo presenti?", disse uno con dei gran baffi.
    
    Quello che lo aveva portato lì lo strinse a sé mettendogli un braccio sulle spalle, quasi a dargli conforto. In effetti ce ne fu bisogno. "Lui è *, ma non è venuto per voi".
    
    "Come no? Guardate che carino", disse quello di prima agli altri, che annuirono tutti. "Avercelo avuto con noi in cella sarebbe stato l'ideale. Ce lo saremmo scopati tutti per tutto il giorno e tutti i giorni. Sai che buco si sarebbe ritrovato? Ci sarebbe passata l'autostrada del Brennero" e giù tutti a ridere.
    
    Erano stati compagni di cella? Oddio, che gente era?. Veramente si era cacciato in un guaio. Lui veniva da una buona famiglia e non si era mai ...
    ... imbattuto in simili persone.
    
    L'uomo che lo accompagnava lo strinse ancora di più. "Beh adesso non siamo più in cella e lui non si tocca. Lui sta con me", rivolto anche al ragazzo. "Specialmente voi due..." indicando il baffuto e un altro fustone "...che stavate dentro per stupro di ragazzini".
    
    "Senti da che pulpito! Lui che stava dentro per l'omicidio del suo amichetto perché, a suo dire, era poco troia" e tutti giù a ridere di nuovo.
    
    Si sentì cedere le gambe. Stava in piedi solo perché tenuto dal braccio di quell'uomo. "Non ti preoccupare" gli disse "Lasciali blaterare questi stupidi. Vieni" e lo accompagnò verso una camera.
    
    Entrati, chiuse la porta a chiave e lo fece accomodare seduto sul letto. "Non stare a sentire quelli li. Beh, adesso sai chi sono, ma non ti devi preoccupare, tu mi piaci veramente". Gli prese le mani tra le sue e lo guardò intensamente.
    
    Il ragazzo quasi dimenticò subito quanto aveva sentito e si sentì avvampare dal fascino di quell'uomo che lo desiderava. Anche lui lo desiderava. Quello era un vero uomo, un duro, il maschio che aveva sempre desiderato nelle sue fantasie. Poteva diventare la sua femmina: la donna del gangster. Gli venne quasi da ridere. Fu stretto tra le forti braccia e un lungo e profondo bacio li unì facendo riaccendere al massimo le loro voglie.
    
    Ma, quando si staccarono, il pensiero tornò a quanto aveva sentito. "Hai ucciso il tuo ragazzo perché..."
    
    "Si, perché non era abbastanza troia per me e non voleva esserlo. ...
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