1. PRIGIONE TRANSEX-CAP.4-JUNKYARD, L'EPILOGO


    Data: 03/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Trans Autore: strapps

    ... voce da matura transex nera, secca e melliflua al contempo, sexy e severa. Poi mi aveva fissato con gli occhi dal taglio asiatico per via del botox e mi aveva messo il cella. In mano con una pacca sul sedere. �Non fare lo stupido, culo bianco e te la caverai. Fai lo stronzo, ti riprendiamo e ti diamo in pasto ai cani!� di sicuro non scherzava.Chiamai il numero.�Cosa vuoi, stronzo?� era lei.�...mi perdoni signora...ma ecco...il fatto &egrave che qui la roba da mangiare sta scarseggiando e mi chiedevo se fosse così gentile da...��..ok,ok....culo bianco...ho capito...ci penso io. � e riappese.Tornai alle mie faccende, cio&egrave guardare la tv sul divano. Al tramonto uscii fuori e salii di nuovo sul tetto. Il cielo era pulito e rosso. La strada infinita, lontane le montagne. Era bello con quella luce. Alla rimessa oltre la strada, una gru andava avanti ed indietro. Ehi allora ci lavorava qualcuno! Mi misi a guardare attento. Alla fine scorsi un uomo, un bianco piuttosto basso, tozzo, un cappellaccio di paglia ficcato in testa, pantaloni sporchi e logori che spostava del ferro a mano e sulla gru una figura nera, massiccia che manovrava rapida. Calò la sera e rientrai, mangiai cereali con l'ultimo cartoccio di latte e mi misi alla tv. Ore dopo stavo pisolando quando la porta si aprì di botto. Piombò dentro Yanna carica di sacchi e imbufalita. STRONZO!!!! CHE CAZZO DI INIZIATIVE PRENDI! TELEFONARE A POTT??? e mi fu sopra, mi afferrò per i capelli e mi fece volare in mezzo alla ...
    ... stanza, non feci in tempo ad urlare di dolore che quella mi prese per un braccio e mi rifilò 2 schiaffi da paura. In pieno volto, facendomi urlare di dolore. STRONZO BIANCO IO TI ROMPO LA FACCIA E IL CULO,CAPITO????? e giù colpi a ripetizione , mi tenne a terra, braccio girato. Piangevo di dolore e la imploravo di smetterla. ADESSO VAI A PRENDERE LE ALTRE COSE IN AUTO E POI METTITI AI FORNELLI! E mi mollò un calcio. Uscii fuori al freddo della sera. Tirava vento ed era buio. Yanna mi aveva pestato a stronza quale era. Mi faceva male la faccia e il vento mi prudeva. Raggiunsi la auto e scaricai due casse di latte e una cassetta di verdura con una pacco di spaghetti italiani.�Bene. Fammi gli spaghetti come quella sera nello chalet-prigione. Spicciati. Ho una fame...ho mangiato solo un tramezzino a 200 km da qui. Ho dovuto viaggiare 4 ore per venire a portarti la roba, stronzo!� e mi colpì ancora era incazzata con me per quello. �Fai che gli spaghetti siano buoni o ti rompo il culo a calci.� mi misi a cucinare. Gli spaghetti none rano un problema, c'era tutto l'occorrente, caricai di spezie e cipolla e la servii in cucina con molto vino bianco. Yanna apprezzò. �Bravo, culetto bianco...così mi piaci...sono buoni questi fottuti spaghetti....� bevve e ruttò. Era in maglietta bianca sudatissima, sporca, una gonna di jeans corta, le lunghe gambe nere e possenti libere, scarpe basse. Il volto era segnato dal sudore, la polvere, il deserto, per me non si era certo premunita di farsi una ...