Episodio Tre: La Signorina Silvani colpisce ancora
Data: 03/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Hermann Morr
La Cittadella è una vecchia fortezza che anche nel suo nuovo impiego di parco pubblico riesce ad essere marziale, cioè è del tutto dedicata allo sport. Lo spazio interno è tutto campetti per i giochi di squadra, mentre le mura formano un circuito soprelevato e alberato per corridori e ciclisti. Ognuno dei cinque bastioni poi è un parchetto a se stante, col prato, panchine, ma anche gli strumenti per la ginnastica sparsi casualmente. Si passeggiava con la moglie per le mura, mentre i figli ogni tanto passavano sparati con le biciclette, per un giro di circuito nostro, loro ne facevano sei almeno. Oppure ogni tanto abbandonavano il circuito e si lanciavano a rompicollo giù per le rampe, biciclette senza freni rigorosamente, perché entravano nell’età dove si deve scegliere tra rischiare la vita oppure essere già morti dentro. Una bella fine di pomeriggio dopo il lavoro insomma, dove l’unica nota stonata era la moglie, mi aveva preso a braccetto, ma non parlava, si vedeva che c’era qualcosa. “ C’è del disagio qua. Cosa ti è successo. “ “ Vorrei parlarne quando saremo soli. “ In realtà anche se in mezzo a tanta gente, era come essere soli, ognuno faceva la sua corsa e non c’erano le condizioni per ascoltare gli altri. Infatti dopo qualche momento la moglie continuò. “ Ho voluto sentirmi morire per sapere cosa si prova, ma sai qual è la parte peggiore ? Che dopo il mondo ti ignora e continua a andare avanti. Non è che il tempo si sia fermato per me, bisogna ancora andare in ...
... ufficio e anche Mara è li ogni giorno. “ “ Mara sarebbe la Signorina Silvani ? “ “ Si. Quella che fa i succhiotti meglio di me, come ben sai. Era ancora offesa e non si poteva andare avanti così per sempre, ho dovuto chiedere pace e lei ha imposto una punizione. “ “ Devi sbrigare anche le sue pratiche adesso ? “ “ No, è una cosa molto diversa, alla fine dell’orario, quando gli altri stavano uscendo mi ha portato in bagno… “ “ Alt ferma tutto. Hai ragione, devi raccontarmela quando saremo soli. “ Il resto della giornata passò tranquillo, anzi l’aspettativa dilatava il tempo e mi permetteva di carezzare ogni attimo, anche la moglie silenziosa non mi dispiaceva. Ma arrivò la fine, i ragazzi parcheggiati davanti alla Play dopo cena, e noi a letto. Luce spenta perché si sentisse meno in imbarazzo, le feci aprire le gambe e mi sistemai dentro. “ Ecco. Adesso puoi raccontare. “ “ Mi ha portato in bagno e mi ha fatto mettere in ginocchio nuda come adesso. Aveva dei pantaloni bianchi aderenti, li ha aperti... ma perché vai così piano ? … “ “ Non ti preoccupare di come vado. L’hai dovuta leccare ? “ “ No, mi ha pisciato addosso. “ Io ancora adesso mi sto chiedendo come riuscii a non schizzare tutto in quell’istante. O a tenere la voce tranquilla a sufficienza. “ Come è stato ? “ “ Era calda, scendeva per i seni e la pancia, lo sai che non faccio cose con le donne, ma in quel momento, se lei avesse voluto, non avrei potuto rifiutare nulla, ma per fortuna anche lei non è lesbica. Poi ho dovuto ...