1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti - III


    Data: 29/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    La camera è davvero grande per gli standard veneziani. Il letto cattura subito la mia attenzione, nella penombra; ha un’imponente struttura in ferro battuto e lenzuola candide. Lui, mi invita a sedermi sul bordo con un gesto perentorio della mano. Parla poco eppure dice molto, quest’uomo. Dondola davanti ai miei occhi le palline cinesi, fino a qualche istante prima nella mia figa. Sono coperte della mia eccitazione. Sposto lo sguardo ripetutamente da loro a lui. Il suo modo di osservarmi, con quegli occhi chiari e gelidi, mi provoca l’ennesimo brivido lungo la schiena. È eccitante da morire. Mi sento una Acherontia Atropos, la più bella delle falene, intenta a danzare intorno ad una lampadina, luminosa come e più della luna eppure davvero raggiungibile e capace di ustionare. “Leccale, gattina” mormora con la sua voce calda. Sto per avvolgere la prima sfera con le labbra, ma lui la allontana. Sorride, con quell’espressione asimmetrica e sensuale, al vedere la mia perplessità. “Ho detto lecca… non succhia.” Inizio a leccare con cura entrambe le sfere. È difficile non farle sfuggire al tocco della mia lingua, trattenute come sono solo da un’esile cordicella. Sentire il mio sapore mi eccita più di quanto io già non lo sia. Dopo il primo e forte orgasmo, così a lungo desiderato, sono tutto meno che sazia. Una volta soddisfatto, abbandona le sfere sul comodino. Si abbassa a baciarmi, delicato prima e via via sempre più intenso ed animalesco, fino a mordermi le labbra. Sembra ...
    ... mi voglia mangiare. Mi spoglia. Con pochi movimenti studiati, sono completamente nuda davanti al suo sguardo inquisitorio. Non mi permette nemmeno di aprire un bottone della sua camicia. Mi invita anzi a stendermi pancia sotto sul letto, candido quanto la mia pelle. Uno di quegli inviti che non si possono rifiutare. Non vederlo mi inquieta un poco. Sento rumori alle mie spalle; vorrei girarmi ma non cedo alla tentazione. Credo si stia a sua volta spogliando. Sento un cassetto aprirsi e richiudersi, non so cosa attendermi. Mi sento vulnerabile. Si mette in ginocchio sul letto, tenendomi tra le sue gambe. Un profumo di gelsomino riempie l’aria. Sento le sue mani sulla mia schiena e capisco. Un massaggio! Un lento, delicato massaggio con della crema al gelsomino. È bravo, di certo non improvvisato. Rilassa i miei muscoli con pochi movimenti. Parte dalle fossette di Venere alla base della schiena e risale più e più volte fino al collo, sinuosamente. Mi sfugge un sospiro, chiudo gli occhi e mi lascio cullare. I gesti cambiano. La pressione diventa maggiore, prende ad usare le nocche. Al rilassamento si unisce la sensazione di avere più di due mani sulla schiena. Diventa rilassante ed eccitante insieme. Desidero di più, più intensità, più contatto. Sono fradicia tra le gambe. Interrompe gradualmente il massaggio, portando ripetutamente le mani ai lati della mia schiena, verso il seno. Attendo, contorcendomi silenziosamente dalla voglia. Finalmente, la sua mano destra lo circonda ...
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