1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti - III


    Data: 29/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    ... alternati, ora lenti e dolci, ora più secchi e forti. Mi sforzo di reggere il suo sguardo, di lasciargli vedere nei miei occhi come il piacere monti in me. Non è più lui a tener ferme le mie mani, premendole contro il materasso, ma piuttosto io ad aggrapparmi alla sua. Posso assecondarlo ben poco, con un ritmo così volutamente impossibile da anticipare. Le mollette, strette ai miei capezzoli, causano continue e leggere fitte. Dal seno si dipanano fino a combinarsi con il piacere che dalla figa si spande nel mio corpo. L’unione delle due sensazioni mi avvicina sempre più all’orgasmo. A lui non piace di meno. Il suo sguardo vaga tra il mio viso ed il mio seno, rapito, e vi leggo sempre maggior desiderio ed eccitazione. Se il rumore liquido tra le mie gambe è inequivocabile, i rantoli che gli salgono dalla gola non lo sono di meno. Quando inizio ad irrigidirmi, lo sento spingere più forte, affondare con maggior veemenza. All’improvviso si ferma, immobile. Non riesco a trattenere un gemito di disapprovazione, reso subito più acuto da un’intensa fitta al seno sinistro: ha tolto una delle mollette. Gli pianto d’istinto le unghie di entrambe le mani nel polso. Mi sembra un dolore insopportabile, anche se lentamente scema. Ricomincia a muoversi in me poco prima che la sensazione sia svanita del tutto. L’altra molletta è saldamente al suo posto, ma per poco. È inevitabile. Mi riporta ancora sull’orlo dell’orgasmo, questa volta molto più velocemente di prima. ...
    ... Credo di saper cosa aspettarmi, eppure cambia ancora. Non smette di affondare in me, di muoversi a ritmo incalzante nella mia figa bagnata e pulsante, quando toglie l’altra molletta. La sensazione di dolore è ancora più forte, e si mescola ancora di più con il desiderio ardente di godere. “Splendida” mormora, lasciandomi sentire tutta l’eccitazione che gli distorce la voce. Quella singola parola, quel tono nella sua voce, mi condanna. Non contento, ne aggiunge un’altra. “Vieni”. Non so se sia un ordine o un’esortazione, non ha importanza. Non v’è altra possibilità. Incapace di sopportare oltre il suo sguardo, per quanto ora più caldo, volto la testa di lato. Mi inarco, mi tendo sotto di lui come la corda di un violino. E lui abilissimo sceglie i ritmi ed i movimenti migliori per farmi vibrare. Preme con la mano libera sul mio ventre, quasi volesse sentire il suo cazzo mentre è dentro di me. Perdo il fiato solo per ritrovarlo quando il piacere esplode in me, e lasciargli sentire i miei gemiti trasformarsi in un unico acuto. Viene con me, su di me, dentro di me. Viene mescolando la sua voce bassa e roca alla mia, nascondendo il viso sulla mia spalla, mordendomi la pelle chiara fino a lasciarmi i segni dei denti. Per minuti interi, silenzio. E profumo di gelsomino e di sesso. ***** Come sempre, spero vorrete lasciarmi commenti e consigli. Il capitolo precedente è qui: https://www.eroticiracconti.it/racconto/31395-si-accettano-caramelle-dagli-sconosciuti-ii 
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