1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti - III


    Data: 29/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    ... frapponendosi tra me e le coperte. Si china a leccarmi e baciarmi il collo, uno dei miei punti più sensibili. Sono in estasi. Mi fa voltare. Come avevo intuito si è spogliato del tutto. Ha il fisico immaginavo, curato ma non in modo maniacale. Ci perdiamo in un altro bacio, forte e delicato insieme, infinito, mescolato a sospiri e gemiti mentre mi tortura il capezzolo destro con le dita ed il palmo. Quando passa al sinistro, mi inarco sotto di lui. Finalmente mi permette di aprire le gambe, sistemandosi tra di esse. Scende con la lingua dalle mie labbra, passando ancora sul collo, fino a raggiungere il seno. Contemporaneamente sale con un ginocchio, fino a premere sulla mia figa umida e vogliosa. Succhia, morde e sollecita i capezzoli, alternando bocca e dita, in una danza estasiante. Nel semibuio vedo il suo cazzo svettare. Ne sento l’odore che già conosco. Lo voglio. Mi strofino contro la sua gamba, lasciandogli lunghe scie di piacere. Allunga la mano a prendere qualcosa fuori dalla mia visuale. Riconosco due mollette di legno da bucato, quando me le mostra. Quel che vuole è evidente, e mentre lo fa mi regala un altro dei suoi pericolosi sorrisi carichi di voglie. Accenni di dolore si diramano dai miei capezzoli, mentre vengono chiusi nella morsa delle mollette. Mi osserva con quel suo sguardo penetrante, quasi a leggermi dentro, prima di scendere ancora più in basso con la bocca. Deposita una scia di baci dallo sterno al ventre, e poi ancora giù. Sento il suo respiro ...
    ... caldo sul monte di Venere. Fremo di impazienza, mi sento colare. Per lunghi attimi non si muove, non fa assolutamente nulla, resta a guardare le labbra imperlate di desiderio. Mi fa sentire quasi in imbarazzo. Poi finalmente vi si avventa, voglioso e delicato insieme. Sento la sua lingua aprirmi ed esplorarmi, la sua bocca succhiarmi avida. Gioca con il clitoride fremente, lo abbandona per poi tornare a sollecitarlo, provocandomi brividi di eccitazione. Mi spinge ad inarcarmi sempre più, a scontrarmi con la sua stretta salda sui miei fianchi. Vorrei affondare le mani nei suoi capelli, premere il suo viso contro di me. Mi trattengo a stento, stringendo le coperte. Smette ben prima che io venga. Mi chiedo se veda più dispiacere o più voglia nei miei occhi… Non mi ha ancora permesso di toccarlo davvero, scostando le mie mani ogni volta. Quando ci riprovo, di nuovo me lo nega. Mi alza le braccia, unisce i polsi sopra il mio capo. Gli basta una mano a tenermi ferma. “Non costringermi a legarti.” Con l’altra mano è libero di vagare sul mio corpo. Di muovere di scatto il seno, facendo sobbalzare le mollette che rispondono con fitte improvvise. Di scendere ancora tra le mie gambe, tormentandomi ancora con maestria. Eravamo due perfetti sconosciuti fino a poche ore prima, ma sembra conosca il mio corpo da sempre. Finalmente mi fa sua. Si fonde con me in un unico, fluido, movimento. Lo fa fissandomi, il viso a pochi centimetri dal mio. Imposta una danza asincrona fatta di movimenti ...