1. Stavolta si è fidato troppo


    Data: 08/09/2019, Categorie: Etero Autore: Pzero

    ... divertimmo, ballammo anche in modo un pò equivoco, specialmente un lento. Si strusciava contro di me, sentivo quelle tette enormi sul petto, quella donna mi stava facendo impazzire. Tornammo in hotel verso l'una e mezza. Il portiere ci diede la buonanotte e mi fece l'occhiolino, credendo forse che lei fosse la mia ragazza. (Pensa che faccia tosta sto tipo), pensai. In ascensore lei scoppiò a ridere, per via di quell'occhiolino. Disse: “quel tipo sta impazzendo di invidia per te”. Chiesi: “e perchè?” Rispose: “beh evidentemente le uniche donne che vede sono le clienti, è da stamattina che mi fissa sto mezzo maniaco”. Scoppiai a ridere con lei. Entrammo in camera e mi buttai sul letto, stremato. Mi chiese con aria un pò delusa: ”hai sonno?” Risposi trovando del coraggio: “più che sonno, mi sento un pò a pezzi. Tu sai fare i massaggi per caso?” Lei chiese: “io?” Risposi: “si, di solito voi donne sapete farli”. Per tutta risposta, si tolse le scarpe e salì a cavalcioni sul letto. Inutile dirvi che mi eccitò da subito. I suoi vestiti lasciavano poco all'immaginazione. Mi fece cenno di alzarmi. Mi sollevai e rimasi seduto sul letto di fronte a lei. Cominciò a sbottonarmi la camicia sorridendo. Intanto io le guardavo le gambe, poi la scollatura. Impossibile non farlo, erano lì, davanti a me, enormi, quasi sembravano esplodere in quel miniabito. Mi diede una leggerla sberla e disse: “invece di rifarti gli occhi, girati furbacchione”. Mi fece distendere e cominciò a massaggiarmi. Le ...
    ... sue mani, liscissime, delicate. Non usò nessun olio o crema, ma sembrava scivolassero sulla mia schiena. Poi cominciò a farmi dei leggeri grattini fin quando le sue unghia si fecero sempre più insistenti. Mi accarezzò i capelli e si avvicinò al mio orecchio. Fece: “miao” e si mise a ridere. Si, stava facendo la gattina con me, che troia. Stanco di quella posizione mi girai ma lei non si mosse, rimase a cavalcioni su di me. Stavolta ce l’avevo sul cazzo. Ero durissimo e si sentiva, perché lei ci premeva sopra. Da questo momento non ricordo più bene tante cose perché mi son fatto trasportare dall’atmosfera, ma ricordo benissimo la sua faccia. Eccitata, eccitata e ancora eccitata. Penso non scopasse davvero da molto tempo e nemmeno si era mai fatta un amante. Sfacciato a tutti i costi ormai le chiesi: dimmi la verità tesoro, da quanto non prendi un cazzo?” Rispose: “da tanto tesoro mio, voglio un torello solo per me, ogni giorno, voglio godere anche io come tutte”. Mi eccitai da paura. Lei prese a dimenarsi su di me, mentre lo diceva, quasi come a voler scopare con i vestiti addosso. Prese a baciarmi il petto come una matta e mi graffiò. A quel punto, quasi incazzato, la presi per un braccio e la buttai per terra. Si alzò in ginocchio, mi misi a sedere sul letto e le dissi: “succhiami stronza”. Mi tirò i pantaloni, togliendoli senza nemmeno sbottonarli. Era una furia. Prese a succhiarmi così tanto che quasi mi faceva male. Allora cercai di distendermi sul letto ma cogliendomi di ...