1. Il traghetto (la confessione-VIII parte)


    Data: 12/09/2019, Categorie: Lesbo Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti

    La doccia sembra restituirgli parte dell’energie consumate. Entrambi coperti dai proprio costume e da una sua maglietta si spostano in veranda, dove adagiano i loro corpi su due lettini. Sono vicini, si specchiano, si sorridono, si dissetano con un mojito improvvisato. Il verde del lime si confonde con il colore della tela su cui sono sdraiati, due cannucce nello stesso bicchiere, l’unico anello di congiunzione. Il sole ormai è nascosto per metà dal mare quando Mirko le chiede qualcosa di più sulla sua relazione con Camilla. “Sono sempre stata etero, fino ad un paio di anni fa. Avevo una relazione stabile ormai da anni, non ero annoiata dalla nostra vita di coppia, anzi…non mi mancava proprio nulla. Mai pensato alle donne dal lato sessuale. Un giorno con il mio compagno andammo ad una festa di amici. Quella sera conobbi Camilla. L’unica cosa che le invidiavo era il vestito. Un lungo abito nero che aveva uno spacco vertiginoso sul lato destro, praticamente partiva dalla vita. Ogni passo che faceva mostrava interamente la gamba. Sopra aveva una scollatura che arrivava poco sotto il seno, mettendolo bene in vista e dietro mostrava completamente la schiena. Se mi chiedi che scarpe avesse, non te lo so dire, quel vestito aveva attirato la mia attenzione, e lei se ne accorse. Sembrava sapesse il momento esatto in cui la guardavo, come mi giravo nella sua direzione, lei portava i suoi occhi su di me. Cavolo se mi sentivo in imbarazzo. Poi all’ennesimo bicchierino, sono andata in ...
    ... bagno, non ero ubriaca, ma insomma...la strada era quella giusta. Uscita dal bagno me la sono trovata davanti la porta. Mi chiese se stavo bene e ci presentammo. Parlando le feci i complimenti per il vestito. Le dissi che adoravo come mostrasse leggermente la gamba ogni volta che camminava e lei come per istigarmi, fece un passo in avanti per scoprirla. Posai lo sguardo su quel lembo di carne, lei mi prese la mano e la fece scivolare sulla sua pelle vellutata e leggermente abbronzata.. Mi alzò il mento e mi chiese se era il vestito che le piaceva o la vista di quello che nascondeva. Avevo la bocca secca, tentai inutilmente di deglutire. Non so se lei lesse qualcosa in quel’ atteggiamento, ma sfiorò le mie labbra…e le accarezzò appena con la lingua, mentre sentii le sue dita sfiorare il mio seno attraverso il tessuto leggero della camicetta. Io rimasi qualche secondo ferma, poi mi tirai in dietro le chiesi scusa, praticamente scappai via e pregai il mio compagno di portarmi a casa. Uscendo la incrociai di nuovo, sbattemmo l’una sull’altra e mi parve che si strusciasse sul seno con la mano, quasi ad entrare con le dita tra un bottone e l’altro. Arrivata a casa mi spogliai per farmi una doccia fredda, dovevo riprendermi sia dall’effetto dell’alcol che da quel bacio, se cosi potevo definirlo. Togliendomi il reggiseno cadde un foglietto. Capii che non avevo immaginato quello sfiorare delle dita tra i bottoni al momento del saluto, lo aprii . “ Vorrei regalarti il vestito. Camilla” e ...
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