1. Hostel


    Data: 14/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: freestyler1985

    Il mio sguardo si spostò da una piccola gogna in legno a una grossa croce di Sant’Andrea, con tanto di polsiere e cavigliere che penzolavano dalle estremità. Sulla rastrelliera erano disposte fruste di ogni tipo e dimensioni, dai semplici frustini da equitazione a veri e propri staffili in stile Indiana Jones e il tempio maledetto. Una scarpiera occupava da sola quasi un’intera parete. Sapevo che la Direttrice aveva un’autentica passione per le scarpe, ma non pensavo che ne possedesse tante! Dovevano esservene almeno un migliaio di paia!
    
    Infine vi era il trono, una grande sedia di legno con tanto di poggiaschiena intarsiato. Valentina Mancini se ne stava comodamente seduta sullo scranno, si era tolta la gonna e la giacca e una delle sue gambe snelle penzolava sensualmente dal bracciolo rivestito di velluto rosso. Non portava slip e la sottile camicetta di seta, ora completamente sbottonata, esaltava il suo fisico da nuotatrice.
    
    La professoressa Troisi era inginocchiata davanti alla Direttrice. Aveva le mani legate dietro la schiena e la fronte che sfiorava il pavimento, a pochi centimetri dal sedile. La dottoressa Mancini stava giocherellando con una bacchetta di legno lunga un metro e, apparentemente, sembrava non degnare di uno sguardo la mia collega. L’assoluto silenzio continuò per qualche minuto. L’unica luce che rischiarava il dungeon proveniva dal soffitto ed era poco più di un chiarore rosato. Improvvisamente l’asta della Direttrice colpì il fianco destro di ...
    ... Barbara e quella, senza emettere un lamento, sollevò la parte superiore del corpo e si sporse verso le parti intime della Direttrice.
    
    «Leccami», ordinò la dottoressa Mancini, poi si accomodò meglio sulla sedia e appoggiò gli incavi delle ginocchia sulle spalle di Barbara. Quest’ultima, fedele come una cagnolina, dischiuse le labbra e iniziò a leccare il sesso della Direttrice.
    
    La professoressa Troisi era considerevolmente più piccola e leggera di Valentina. In quella posizione, poi, la sua silhouette appariva più esile che mai. In un breve istante la sua testolina bionda scomparve tra le gambe della Padrona e, senza che me accorgessi, iniziai a seguire il lento movimento del suo busto che si fletteva ritmicamente avanti e indietro.
    
    Sbalordita, rimasi a osservare quella scena. Sebbene non riuscissi a staccare gli occhi dalle due donne, una parte della mia coscienza mi supplicava di essere prudente. Cosa sarebbe accaduto se fossi stata scoperta dalla Direttrice? Non lo sapevo, ma con ogni probabilità sarei stata licenziata in tronco. Piuttosto, era mai possibile che le altre professoresse ignorassero completamente quanto stava accadendo nella scuola? Con la dovuta discrezione, avrei dovuto fare qualche domanda in giro.
    
    Mentre questi pensieri affollavano la mia mente, la Direttrice lasciò i capelli di Barbara e si sporse con il bacino in avanti. Libera dalla stretta della donna, credevo che la professoressa Troisi sarebbe indietreggiata quanto bastava almeno per ...
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