Hostel
Data: 14/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: freestyler1985
... riprendere fiato. Barbara, al contrario, non fece niente di tutto ciò. Avanzò ancor più verso la Padrona e iniziò a leccare lo spazio fra la vagina e il solco fra le natiche, che adesso sporgevano per una buona metà dal sedile della poltrona. I mugolii di libidine che la sua bocca emetteva non lasciavano spazio a dubbi: ciò che stava accadendo in quella stanza piaceva a entrambe. L’una godeva nel dominare, l’altra nell’essere dominata.
Stando bene attenta a non farmi scoprire, spinsi leggermente la porta e cercai un punto di osservazione più comodo. Mi accucciai sul pavimento e seguii gli eventi senza emettere un fiato.
In quel momento la Direttrice iniziò a gemere e a ondeggiare i fianchi. Le sue mani scivolarono sul suo seno, poi sui fianchi, poi afferrò nuovamente i capelli di Barbara e li strattonò senza clemenza. La mia collega rivolse lo sguardo verso la donna e ciò che riuscii a scorgere nei suoi occhi non era né repulsione né, tantomeno, disprezzo. Senz’ombra di dubbio quello che stava facendo le piaceva da morire. Nel suo sguardo c’erano ammirazione, devozione e un po’ di soggezione.
«Apri la bocca» ordinò la dottoressa Mancini, e Barbara obbedì prontamente. La donna le sputò due volte in gola e le spinse nuovamente la faccia fra le cosce. Questa volta fu lei a imporre il ritmo alla mia collega. Le schiacciò la bocca sul suo sesso e la costrinse a scivolare fino al suo culo perfetto, poi la fece tornare indietro. Grosse gocce di sudore iniziarono a colarle ...
... dal ventre, dalle braccia e dalle cosce. A ogni affondo, i mugolii di libidine salivano gradualmente di forza e di profondità.
Rimasi stupita più che altro dall’ardore con cui Barbara leccava la figa della sua Padrona. Il piacere che provava era tangibile. Era arrivata persino a farsi strappare i curatissimi capelli e a farsi sputare in bocca.
Al culmine dell’orgasmo vidi la Direttrice sollevare una gamba, indicando il soffitto con la punta del piede. La testa di Barbara fu come schiacciata fra le cosce della Padrona e la sua faccia scomparve sotto le mani della nostra dirigente scolastica. Per un tempo che non saprei quantificare, la professoressa Troisi rimase in quella posizione a leccare il sesso dell’altra donna. Il suo gracile corpo, schiacciato dalle gambe abbronzate della Direttrice, era appena distinguibile. Poi, con un rantolo soffocato, Valentina venne copiosamente nella bocca di Barbara. Lo capii dai suoi gemiti, che per un momento parvero spezzarsi per poi trasformarsi in un ansimare profondo e irregolare.
«Brava, leccapiedi, mi hai fatta godere» si complimentò la Direttrice. «Ora dai, continua a succhiare».
Barbara non indietreggiò. Sebbene il suo lavoro fosse terminato, continuò alacremente a leccare la vagina della Padrona. Ripulì minuziosamente il boschetto di peli neri che le ornava il sesso e fece per scendere nuovamente verso il solco fra le natiche.
«Apri la bocca, stupida!» ordinò la donna.
Barbara sollevò gli occhi e fece quanto le era ...