1. Puttana in Trasferta: Piccole Donne Crescono


    Data: 16/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Patrizia V.

    ... la cosa più probabile è che si siano fatti un’idea corretta, e cioè che Eva e io lavoriamo per lo Stato… In un modo o nell’altro. Quindi siamo “bruciate”. Mi rilasso: allora è finita, possiamo andarcene. Lui sogghigna: no, semplicemente adesso saremo utili come agenti di collegamento invecie che come infiltrate. Collegamento con chi? Ma con i fratelli Sposito, no? Se fosse per me, farei rotta per la Dalmazia e manderei tutti a fare in culo. Eva mi seguirebbe senza problemi, ma Jasmine fa una faccia così triste quando esprimo la mia opinione, che mi fa cambiare idea senza neppure dire una parola. No, il suo bel capitano ci rimarrebbe troppo male, e lei non vuole dargli una delusione… Del resto, l’Agenzia non sarebbe molto contenta, e “Vittorio” non ci passerebbe più la paghetta sul nostro conto alle Cayman… Okay, la Dalmazia dovrà aspettare. Passano due giorni. Il bravo Castaldi ci viene a trovare ogni sera per aggiornarci, e già che c’è, si trattiene per a notte. Per non disturbare, poi, si accontenta di dividere la cabina con la mia marinaia. Il terzo giorno, ci comunica che Anna si è fatta viva con l’Agenzia: è disposta a collaborare, a certe condizioni. - E quali? - Tanto per cominciare, ne parlerà solo con te. - Con me? - E con nessun’altro. Dice che di te, si fida. Figuriamoci… Già, pare che il fatto che l’abbia aiutata contro Pasquale rischiando la pelle con lei, in qualche modo faccia di me una donna d’onore. - Ma se vuole parlare con me, perché non mi ha semplicemente ...
    ... telefonato, come l’altra volta? Castaldi sorride paziente: - Se ti avesse contattata direttamente, le sarebbe rimasto il dubbio. Se adesso tu la chiami dopo che lei ha contattato noi, avrà la conferma che lavori per lo Stato. Per assurdo, ti rispetterà ancora di più, perché ti sarai rivelata per quel che sei veramente. Rinuncio a capire la mentalità camorrista. - Insomma: vuoi che la chiami? - Certamente. Cosa stai aspettando? Rinuncio anche a capire la mentalità dell’Agenzia. - Anna? Sono Patrizia. - Patrì! Speravo che mi chiamassi… Stai ancora a Napoli? - Più o meno. Vuoi vedermi? - Certo! Facciamo alla solita vineria? Questa volta cambio look. Mi tengo sullo sportivo: giubbotto jeans sulla canotta bianca, jeans a vita bassa e stivali a metà polpaccio. Il ciuffo spettinato e la mascella quadrata completano l’immagine da cattiva ragazza denim. Anna indossa lo stesso tailleur dell’altra volta: lei è una donna manage, moderna e potente… O almeno così vuole far credere a chi la guarda. Si alza appena mi vede, sorride e mi stampa un bacio sulla guancia davanti a tutti. - Patrì! Sono contenta di vederti. Pensavo che saresti sparita. Odio essere chiamata “Patrì”. - Sai com’è: avevo avuto come l’impressione che tu e Antonio poteste pensare di farmi fare la fine di vostro fratello… - Ma no, Patrì… Magari Antò, ma non io! Noi due teniamo un accordo, e tu l’hai rispettato in pieno, rischiando la vita per me. Ti sono debitrice, e non me ne dimentico. Però devo capire bene da che parte ...
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