1. Il mio primo incontro con paola


    Data: 17/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: lamenteilcorpo, Fonte: Annunci69

    ... perché sentivo il bisogno di rivederla e il giorno stabilito, di buon ora, mi avviai per raggiungerla: avevo il suo indirizzo per cui, una volta arrivato, suonai il citofono e mi rispose la sua voce acuta, quasi da bambina, dicendomi di salire al 2° piano.
    
    Arrivai davanti al pianerottolo del suo studio trafelato e anche se attribuivo la causa al fumo, in cuor mio sapevo che il motivo era tutt’altro.
    
    Il portoncino era accostato per cui bussai e spinsi avanti l’uscio.
    
    Lei era lì, dietro la porta, solare e bellissima, con una maglietta lunga che le faceva da vestito ed un sorriso di felicità stampato in volto.
    
    Fece solo in tempo a dirmi che aveva disdetto tutti gli appuntamenti dopodiché mi stampò le sue labbra sulla bocca in un bacio interminabile che mi tolse quel poco di fiato residuo; con un piede riuscii a chiudere il portoncino rimasto aperto e subito dopo lei mi guidò davanti al divanetto posto all’ingresso.
    
    Mentre l’abbracciavo sentivo che sotto la maglietta lunga non portava nulla per cui ebbi modo di esplorare le sue grazie.
    
    Era stupenda, minuta ma perfetta, un seno splendido sopra il quale troneggiavano due capezzoli irti e di colore bruno, un sedere alto, sodo e proporzionato le cui natiche sembravano fatte su misura per le mie mani.
    
    E poi la fica…
    
    Un cespuglio di peli curati al centro del monte di Venere, le grandi labbra lisce, setose…
    
    Ma la cosa che mi sorprese di più, quando le alzai la maglietta e le misi una mano tra le gambe, fu ...
    ... quella di trovarla già calda e soprattutto fradicia al punto che quando ritrassi la mano notai che era bagnata nel vero senso della parola.
    
    In tutto questo anche Paola ebbe modo di verificare la mia eccitazione quando con la coscia iniziò a strusciarmi tra le gambe, constatando che nel giro di qualche minuto il mio cazzo era diventato enorme e da un momento all’altro sembrava volesse esplodere fuori dal jeans.
    
    Lei apprezzò tutto questo con un gridolino e con questa frase: “Sei tutto grande” riferendosi, evidentemente, non solo alla mia stazza fisica ma anche alla verga dura e gonfia che aveva appena tastato con la coscia.
    
    Fu allora che la spinsi leggermente per farla sedere sul divanetto, le presi le gambe e le portai sulle mie spalle in maniera da fargliele allargare quel tanto che mi bastava per metterle la bocca sula fica.
    
    Lei inizialmente, data la sua timidezza, fu un po’ restia, ma quando le appoggiai la punta della lingua sul clitoride si rilassò.
    
    Iniziai a leccarla freneticamente, prima penetrando la sua fica stretta con la punta della lingua, poi ritraendola ed assaporando i suoi umori, che nel frattempo, forse anche per il contributo della mia saliva, erano aumentati tantissimo tant’è che li vedevo colare giù per le gambe.
    
    Paola era eccitatissima, vedevo il suo bacino alzarsi e roteare verso il mio volto, sentivo la sua mano che premeva sulla mia testa mentre me la accarezzava e mi torturava i capelli.
    
    Sentivo il suo respiro sempre più affannato e ...