TERESA L'INDOMITA
Data: 17/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: glorfindel
Buoi, freddo, umido, quando aprii gli occhi non riuscivo a capire dove mi trovassi, le pupille si abituarono piano piano a quello che le circondava, muri di pietra di una grande stanza quadrata, nessuna finestra se non per un lucernario ad almeno quattro metri di altezza, c�era il sole di fuori ma da quel piccolo pertugio pochi erano i raggi che riuscivano a filtrare in quell�ambiente permeato da odore di muffa. Avevo i piedi nudi gelati e anche il corpo non se la passava meglio, la sudicia tunica grezza che mi vestiva, poco poteva contro il freddo che mi circondava. Mi guardai attorno, una specie di letto in legno marcio senza alcun materasso, un buco in terra in un angolo da cui arrivava un odore disgustoso e una porta di pesante legno rinforzata in metallo. Null�altro. Mi sedetti sul letto ancora frastornata a guardare il sole sparire mentre non riuscivo a mettere ordine nei miei pensieri.Ci vollero ore o forse minuti, il tempo distorto dalla mancanza di ogni punto di riferimento ma poi la porta cominciò a cigolare, si aprì facendo entrare una lama di luce che mi ferì gli occhi. Entrarono due uomini, alti, robusti, vestiti di rozza pelle e dalle facce inquietanti. Trasportavano un grosso braciere di ferro, dal suo interno, intensa e pulsante la luce della fiamma, un manico lungo ne usciva da un lato. Lo posarono a terra e uno dei due si avvicinò a me che lo guardavo impassibile, non mi sarei lasciata sottrarre anche il coraggio. Mi prese all�improvviso per i capelli, la ...
... mano, come una morsa d�acciaio mi alzò di peso e mentre l�altra mi strappo di netto il vestito di dosso come fosse fatto di carta bagnata. Mi lasciò e feci un passo indietro sconvolta, completamente nuda, lui puzzava come un�animale mentre guardava il mio rigoglioso seno con un ghigno. La furia divampò dentro di me, l�orgoglio leso da quel trattamento mi fece salire il sangue al cervello e scattai, mi lancia su di lui come una gazzella che attacca un leone, le mani tese a cercare il suo volto per lacerarlo ma non si fece cogliere impreparato. Un ceffone mi colpì in pieno, la pesante mano guantata di pelle secca impattò sul mio viso avvolgendolo, colpì l�orecchio, l�occhio, il naso, mi spazzò via come un fuscello e caracollai a terra, priva di forze mentre le orecchie fischiavano piene del rimbombo del mio cuore che batteva all�impazzata, sapore di metallo mi arrivò alla bocca dal labbro lacerato profondamente, la vista si offuscò e il corpo smise di rispondere ai miei ordini.In modo ovattato mi sentii trascinare, le pietre del pavimento che graffiavano la pancia, il seno, i capezzoli, lo sentivo come se si trattasse del corpo di un�altra tanto ero stordita. L�uomo che mi aveva colpito mi si mise davanti e si calò di peso sopra di me, in ginocchio, in modo che le sue gambe scendessero ad incrociare le mie braccia divaricate. Era un bisonte, sentii le ossa flettersi per il peso e il dolore atroce mi risvegliò, urlai, urlai dannandoli e insultandoli nel misto di sofferenza e ...