1. La prima volta con bea.


    Data: 18/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... lei. Mi ero inginocchiato quanto bastava per infilare le mani sotto le mutandine per sfilargliele. Sapevo che le donne preferiscono essere aiutate in questo ultimo indumento. Lei, alzando prima un piede e poi l’altro, saltò fuori dalle mutandine e si infilò a letto. Mi svestii in un baleno e le scostai il lenzuolo.
    
    La prima cosa che desiderai fare fu abbracciarla. Sentire l’effetto del suo corpo contro il mio l’avevo desiderato da quando si era presentata da me in ufficio. Ora avevo il contatto pieno e provai subito un altro desiderio. Scesi con la testa, mi portai alle tette distribuendo qualche morso delizioso, lei mi accarezzò e si preparò per godersi quello che aveva capito volevo fare.
    
    Allargò le gambe e offrì il suo sesso alle mie labbra.
    
    Non è una cosa che faccio spesso. Mi piace, sia ben chiaro, ma ho altri modi per palesare la mia funzione attiva. Ma lei era lei.
    
    Prima le baciai l’interno delle cosce, poi pian piano ma progressivamente mi avvicinai con le labbra al sesso. Respirai a fondo per farle sentire il mio respiro. Sapevo che mi desiderava.
    
    Prima le baciai la passera, poi aprii la bocca come per mangiargliela. Lei emise un gemito appagante. Allora mi dedicai con maggiore sforzo prima al clitoride e poi all’interno della vulva.
    
    Lavorai a lungo godendo più del suo piacere che del mio. Stava impazzendo. Ma quando mise una mano sulla mia guancia, capii che voleva essere penetrata.
    
    Mi portai sopra di lei, lei me lo prese in mano, lo scoprì e ...
    ... lo appoggiò al sesso. Spinsi e,dopo un primo scatto che la fece gemere,scivolò dentro in tutta la sua dimensione.
    
    «Oooh…! Diomio quanto è grosso…! Vai vai vai vai!»
    
    La presi così, mentre lei univa le gambe dietro la schiena. Dopo qualche botta studiata le portai le gambe sul mio collo, la ruotai un po’ in modo da averla su un fianco, le raccolsi una coscia e mi sedetti sulla parte interna dell’altra. Dopo qualche scivolata in vagina la girai del tutto e lei si mise alla pecorina. La presi così, in un modo più istituzionale che comodo, poi la spinsi in avanti e le strinsi le gambe. Prendendola da dietro così, sdraiata, venne in fretta. Allora le chiesi se potevo venire dentro e lei fece cenno di sì.
    
    «Vienimi dentro, sussurrò. – È tutto a posto…»
    
    Mi lasciai andare e venni a fiotti, fremendo.
    
    Compiuta l’eiaculazione, mi lasciai andare di fianco, tenendole la mano sul sedere.
    
    Lei con calma si alzò e andò in bagno. Quando uscì indossava l’accappatoio e ne aveva in mano uno per me.
    
    Lo indossai e andai in bagno anch’io. Quando uscii, era in cucina a preparare la cena. Sembrava felice.
    
    «Resterei in accappatoio – le dissi, – ma se venissero i tuoi, mi sentirei proprio in imbarazzo. Devo avere l’età di tuo padre…»
    
    «Di mio padre no, – sorrise. – Ma di mia madre sì… Ha ha!»
    
    Venne a baciarmi. Poi prese il telefono e chiamò i suoi per dare loro la buonanotte.
    
    «Tranquillo, – mi disse quando chiuse il cellulare. – Sono in Umbria.»
    
    Venne da me, aprì un po’ ...
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