1. La prima volta con bea.


    Data: 18/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    Beatrix, Beatrice. Bea.
    
    L’ho conosciuta per caso una sera, a una festa di amici. Cioè di un amico che compiva 30 anni. Io ne avevo 20 più di lui, ma ci teneva che fossi presente perché aveva un annuncio da fare.
    
    E infatti, dopo la stappatura di varie bottiglie di Ferrari e la spolverata di tutte le paste, batté con un coltello una bottiglia vuota per fare un annuncio.
    
    «Ho il piacere di comunicare ai miei amici – ha esordito, indicando la donna al suo fianco, – che io e Marilena ci sposeremo il prossimo mese di settembre!»
    
    Seguirono applausi, fischi, urla. Lo spumante scorse a fiumi. In momenti come questi puoi anche rimorchiare una ragazza, a patto che non sia tu ad aver bevuto troppo. E lì erano tutte giovani belle, perlopiù accasate o fidanzate. Ma ne vidi una in un angolo, bellissima e incredibilmente sola. L’avvicinai.
    
    «Viva!» – Le dissi avvicinandole il flûte di spumante.
    
    Lei reagì a malapena e allora mi accorsi che aveva davvero bevuto troppo. Mi sedetti di fianco e mi presentai.
    
    Si presentò.
    
    «Beatrice.» – Disse con la voce incerta. – Bea.
    
    - Sì, aveva bevuto troppo.
    
    «Ho l’impressione che tu abbia qualche problema…» – Le dissi.
    
    «Mi accompagni a casa? – Mi domandò dopo una lunga pausa. – Sto benissimo, ma…»
    
    «Già…»
    
    Le presi il bicchiere e andai ad appoggiarli entrambi sul tavolo. Poi tornai da lei.
    
    «Ce la fai ad alzarti?»
    
    «Come no…»
    
    Beh, dovetti aiutarla e cercai di fare in modo che nessuno si accorgesse del suo stato. ...
    ... Era alta e, ripeto, bellissima. Sembrava una top model. Avrà avuto 25 anni, la metà di me. Ma era bianca in faccia ed era meglio andarcene in fretta.
    
    «Salutiamo gli ospiti e ce ne andiamo, OK?»
    
    «No no… – Bofonchiò. – Andiamo via e basta…»
    
    Uscimmo e la portai alla mia macchina.
    
    «Hai un’auto?»
    
    «No, sono venuta in bicicletta… – Rispose. – Lasciala lì, è ancorata a un cartello.»
    
    Le aprii la porta e la feci accomodare, poi mi misi dalla parte del volante.
    
    «Dove ti porto?»
    
    Mi diede l’indirizzo.
    
    «Hai bevuto troppo. Forse non sei abituata…»
    
    Fece una pausa, poi parlò.
    
    «Il bastardo… – disse. Porco…»
    
    «Chi?»
    
    «Lui.»
    
    «Ah, il festeggiato? Perché, cosa ha fatto?»
    
    «Mi ha invitato alla festa dicendomi che c’era una sorpresa per me. – Rispose, facendo ancora una pausa. – Bella sorpresa…! Credevo che volesse annunciare il nostro fidanzamento e invece… era il suo matrimonio!»
    
    Capii tutto al volo e non feci altre domande. Credo che avesse ancora il regalo per lui nella borsetta. Le venne un conato di vomito.
    
    «Resisti, – le dissi. – Siamo quasi arrivati a casa tua.
    
    Giunto davanti a casa sua posteggiai e andai ad aprirle la portiera. Non ci eravamo detti più nulla e non mi sembrava in grado neanche di uscire. L’aiutai, ma non era leggera come una piuma e la costrinsi a camminare.
    
    «Ci sono i tuoi genitori?»
    
    «No, – rispose dopo una pausa. – Sono via col camper.»
    
    Allora mi feci dare le chiavi e aprii il cancello. Poi aprii la porta della ...
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