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Storia di monica e laura (l'innamoramento)
Data: 19/09/2019, Categorie: Lesbo Autore: Candido1967
... morbide serrarsi alle mie e la sua lingua aprire un varco fra le mie labbra. Poi subito frugare ogni angolo del mio palato ed intrecciarsi alla mia lingua. Sentii l’umido di quel bacio ed il sapore indimenticabile. Non so quanto durò; persi completamente il senso del tempo e quasi non mi rendevo conto nemmeno di dove ero. Mi stordì. Appena mi ripresi afferrai dal tavolino i libri di Pasolini che vi erano stati posati da Laura e quasi fuggii per l’emozione e l’agitazione che il mio corpo e la mia testa sentivano. “Si è fatto tardi, Laura, scusami me ne devo andare”. Uscii, dandole appena il tempo di salutarmi ed augurarmi la buona notte. Il giorno dopo Laura mi telefonò “Buongiorno Monica, come stai? Volevo sapere se martedì prossimo verrai all’incontro su Pasolini in biblioteca?” Ero felice di sentirla: “Certo Laura ci verrò” risposi; poi dopo un breve silenzio aggiunsi “ma vorrei vederti prima di martedì, se possibile; ho bisogno di vederti prima”. “Certo” mi rispose “possiamo vederci domenica pomeriggio a casa mia se per te va bene”. “Si domenica per me va bene Laura”. Mi salutò lasciandomi con “Allora a domenica”. Quell’appuntamento era carico di aspettative; lo sapevo bene io e lo sapeva meglio ancora Laura. Fin dal nostro primo incontro avevamo entrambe avvertito una polarità fisica e celebrale che aveva fatto scoppiare un’attrazione sessuale ed aveva aperto alla nostra conoscenza un ventaglio amplissimo di possibilità che potevano andare dall’Inferno al ...
... Paradiso. Ed ora anche il tono della mia voce durante la telefonata, il desiderio che da quella richiesta traspariva avevano fatto intuire a Laura che ero impaziente di continuare quanto iniziato la sera prima con quel bacio nel soggiorno. Domenica, subito dopo pranzo, corsi a casa di Laura. Suonai il campanello del portone “Sali” mi rispose al citofono. Non presi l’ascensore tanta era la voglia di rivederla; non volevo starmene ferma ad aspettare, feci in fretta i tre piani di scale e scorsi la porta dì ingresso all’appartamento di Laura socchiusa. La spinsi, entrai. Lei richiuse a chiave dietro di noi la porta. Non disse nulla. Non dissi nulla neppure io. Senza neppure togliermi il capotto la baciai con tutto la brama e la voglia che avevo maturato in quei giorni di risentire le sue labbra appiccicate alle mie e la sua lingua intrecciarsi con la mia. Quando mi staccai, Laura mi sorrise e quasi senza fiato mi disse “Ho Monica quanto ho temuto di non poterti più rivedere dopo quel bacio dell’altra sera ed invece eccoti ancora qui”. Mi sfilò il capotto e lo gettò sul divano. Poi mi prese per mano e mi disse “vieni con me”. Mi portò in camera dove tutto era preparato e pronto facendomi capire che Laura sapeva benissimo che quel nostro incontro sarebbe finito a letto a darci piacere l’un l’altra. Le lenzuola sapevano di fresco e profumato, le persiane erano socchiuse e le tende tirate in modo da creare la penombra giusta per un incontro amoroso. Sui comodini e sul comò vi erano ...