Arcano numero8
Data: 30/10/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: marlawithtyler, Fonte: Annunci69
Stavo lavorando, ero in "servizio", camminavo per la sala piena di persone sedute ai tavoli.
Non riuscivo nemmeno ad ascoltare la musica, cercavo di distrarmi parlando con i clienti tra un ordine e l'altro.
C. sarebbe passato a prendermi poco dopo lavoro, cosi avevamo stabilito, dovevamo partire direttamente dal ristorante, finito il mio turno.
Mi fermavo ai tavoli facevo conversazione con le coppie a sedere, versavo loro del buon vino invidiando il loro momento di pausa.
Tutto, per non sentire quell'adrenalina che mi porta a muovermi quasi a scatto.
Purtoppo sono una persona molto impulsiava e maldestra, e l'emozione spesso, mi fa deconcentrare prendendo il sopravvento.
Non riuscivo a non pensare a quello che mi aspettava a qualche ora dalla fine di una serata lavorativa, che apparentemente sembrava come tutte le altre.
Era da poco cominciata l'estate e per fortuna faceva abbastanza caldo, in generale, preferisco l'estate all'inverno.
L'estate ti fa sentire la vita addosso e soprattuuto l'estate si sta più comodi.
Avevo portato con me i vestiti per cambiarmi a fine lavoro.
Era tutto nello zaino. nella tasca anteriore se ne stava il mio telefono, che di tanto in tanto, con la scusa di andare in bagno andavo a controllare, in attesa di trovare qualche messaggio di C. Che mi doveva aggiornare prima di partire da casa.
Mi sentivo come quando ho preso l'aereo la prima volta.
Avevo bisogno di violenza, per svegliarmi, per smetterla di piangere ...
... e dire che non ci volevo salire, semplicemente perchè mi immaginavo già morta non appena avessi preso il volo.
Mi sentivo quella sensazione che mi sento quando no ho affatto voglia di fare una cosa perchè, semplicemente perchè sono svogliata, mi conosco bene: so di non poter sostenere "il palcoscenico" .
Mi viene l'ansia da prestazione !
Balbetto, mi agito, però quando mi torna la memoria mi rendo conto di essere solo una "bestia" e per giunta senza un padrone.
Sono una bestia che si doma da sola, mi sento così.
Le bestie non pensano, agiscono, si castigano da sole, spesso seguendo l'istinto sbagliato.
Attraverso lo sguardo del pubblico, ci si sente a disagio, specialmente se ci sentiamo superiori o inferiori a qualcuno.
Sento sopra di me un occhio di bue, come a teatro, mi illumina il volto, in ogni sua increspatura, in tutti i miei nei, rughe di espressione e micro cicatrici.
A volte si vorrebbe scappare da questo, ma se scappiamo non sapremo mai cosa c'è dietro un passaggio segreto e allora decidi che è il momento di darsi una "scrollata" e devi metterti alla prova. Ti dici che sei fortissima e ti ripeti in testa una frase di Totò. Come un mantra : " siamo uomini o caporali ?" e io mi rispondo : " devo essere forte, ho bisogno di essere un uomo con tutti gli attributi e salire su (aereo o palco a questo punto non fa piu differenza) bisogna salire ed è necessario, stabilire delle regole feree di "gioco".
Decidere.
Ad esempio
il tempo di una ...