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Ciao belle tettine. parte 5: le tette sono ereditarie?
Data: 22/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone
... eretti e bagnati. Poi molla la presa e Marco schizza via. Si ritrovano faccia a faccia. Lo zio lo afferra per le spalle, il nipote fa per dargli uno spintone contro il petto, ma noto chiaramente che le sue mani indugiano e si stringono a coppa sollevandogli le sise. Ridacchia qualcosa. Forse lo prende in giro. Ma guarda come se lo sta palpando! La pompa dell’acqua cade a terra, spargendo, dimenticata, un lago attorno ai loro piedi. All’improvviso lo zio si guarda intorno con fare furtivo e con una pacca sulla schiena lo spinge dentro casa. Entrano e chiudono la porta. Che significa? Che vanno a fare lì dentro? Faccio per uscire di casa. Devo trovare il modo di spiare. Ma in quel momento sento la chiave nella toppa. Mia madre sta rientrando con mio fratello: sono tornati presto per vedere come stavo. “Ah stai meglio. Preparati che si mangia”. Vado a lavarmi le mani. Ma non riesco a pensare ad altro. Mi fulmina l’immagine dello zio Gino che allatta Marco al suo seno, che gli fa tutte le cose che ha fatto a me. Ma no! Non è possibile! Anche con il suo vero nipote? A quanti anni gli avrà insegnato tutte quelle porcate? La prima volta sarà stato più piccolo di come sono io adesso? Ma dai! Sono pure parenti! A quel pensiero mi accorgo di avercelo duro come il marmo. Chiudo a chiave e faccio per spararmi una sega. Ma se il pensiero mi piace, perché mi turba tanto? Perché quando ho finito mi sento come svuotato e non avrei più voglia di alzarmi dalla tazza del bagno e andare ...
... a mangiare? L’indomani arrivo in spiaggia tardi. La Signora Ada è sola sul lettino accanto all’ombrellone. Ha un costume a due pezzi. Ringrazio il cielo che non sia in topless ma quel sottile reggiseno nero lascia in mostra tutte quelle enormi zizzone e fa intravedere anche i suoi capezzoli enormi. Per un attimo provo a immaginare suo marito che le ciuccia e il pensiero mi turba. Devo girarmi a pancia in giù perché non si noti quanto. Indosso la maglietta come al solito, quindi nessuno vede quanto anche i miei capezzoli si infervorino al pensiero. Anche se ormai sono arrivato alla conclusione che ai capezzoli maschili rizzati in spiaggia nessuno fa caso. “Mio marito è rimasto a casa. Aveva da fare non so cosa con suo nipote” fa seccata a mia madre “Anche se credo sia una scusa per starsene in panciolle a bere birra” “Se si divertono così…” cerca di giustificarli quella buonista di mia madre. “Non voglio saperne nulla. Io resto qui a prendere il sole fino a stasera”. Sento come un pugno nello stomaco. Aspetto un’oretta. Dopo un po’ mi alzo. “Ho dimenticato di prendere un libro” mi invento “Torno un attimo a casa”. “Va bene” fa paziente mamma. “Oh! Anch’io ho dimenticato di dire a Gino che gli ho lasciato l’insalata di riso in frigo. Tesoro, puoi passare a dirglielo tu per favore?” “Va bene, Signora” “Grazie, tesoro. Così puoi anche vedere cosa fa Marco” Proprio non si toglie dalla testa quell’idea di farmi fare amicizia con il nipote. Ma mi ha ...