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Il novizio 4
Data: 24/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear
... soppesò per poi insinuarsi tra le chiappe. Strusciando a contatto dei miei peli e della pelle, il freddo legno cominciò a scaldarsi. Con decisione mi forzò a piegarmi per sdraiarmi prono sopra le sue cosce leggermente aperte in modo che il mio pene vi s’infilasse. Lo accarezzò a lungo dondolandolo da un ginocchio all’altro, mentre passava la paletta sulle natiche e nel solco come se stesse glassando una torta. La cappella si strofinava contro il saio ruvido: ad ogni passata l’irritante prurito lasciava il posto ad un tormentoso piacere. “Volgi lo sguardo in avanti e non distoglierlo!” incrociai gli occhi di Fratel Ettore intento a massaggiarsi il pacco. Il primo colpo risuonò nella stanza facendo eco alla campana che, proprio in quel momento, iniziò a battere le ore. La forza impressa mi fece sobbalzare. La mano che mungeva l’uccello frenò leggermente l’avanzata. Provai dolore. Il secondo colpo si abbatté sull’altra chiappa con identico effetto. “AAAHHH!!!” Ero scioccato: mai avrei immaginato che il trattamento riservatomi sarebbe stato di quel tipo. Mi morsi la lingua per soffocare il male provato. Attraverso il velo di lacrime che mi offuscava la vista, riconobbi il magnifico corpo che incontrai nello stenditoio: Fratel Ettore stava spogliando anche se non ne comprendevo il motivo. Si risedette iniziando dolcemente a menarsi un cazzo duro quanto il mio e tanto mi bastava. Le sculacciate si susseguirono scandite dai rintocchi. Il Priore ...
... lavorava con la meticolosa disciplina e la crudele ferocia di chi conosce bene il suo mestiere: ad ogni battuta la paletta massaggiava la pelle che certamente si stava arrossando ma anche ammorbidendo. E la sofferenza si confondeva nel piacere che mi stava facendo impazzire. “Mmmm…” iniziai a mugolare sommessamente. “Dunque siamo passati dalla sofferenza al piacere, eh!? - l’altra mano scivolava lungo l’asta vellutata e pulsante - E in poco tempo…” “Mmmmssì… Sssììì…” risposi senza distogliere lo sguardo dall’armadio che si stava segando di fianco a me. “E come vorresti che continuasse questo momento di inconsulta lussuria? - ancora sculacciate: il culo era in fiamme, il cazzo dolente sbrodolava copiosamente sul saio in attesa dell’esplosione finale – O dovrei chiamarlo supplizio!?” Le campane avevano smesso di suonare. “Vor… Vorreiiihhh… - ansimavo sudando. Ormai non avevo più limiti né freni inibitori - …Vorrei succhiare il cazzo di Fratel Ettore… Vorrei berne nuovamenteeehhh il seme caldooohhh…” Mi fece alzare e voltare dandogli le spalle. Le mani chiuse a cucchiaio massaggiavano i cocchi bollenti regalando loro un po’ di sollievo. “Mettiti lì! - indicò l’inginocchiatoio in cui ero inciampato: ai suoi piedi una bacinella in metallo – Appoggia i gomiti sull’alzata e piegati in avanti. Divarica le gambe e congiungi le mani!” Il cazzo di Fratel Ettore si palesò in un baleno. L’asta enorme, immobile e scappellata, svettava in tutta la sua robustezza dal ...