1. Capitò a me


    Data: 25/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Bellafiga64

    ... piccolo boschetto che separava il tragitto dalla mia casa alla scuola.
    
    -Posso chiederti un favore?- disse lei timidamente.
    
    -Certo,dimmi pure- cercai di fare il serio,ma dentro di me stavo arrossendo.
    
    -Dovrei fare pipì, per te è un problema se ti fermi qui?-
    
    Ok,giuro,in quel momento sterzai bruscamente per un secondo il volante prima a sinistra e poi a destra. Fortuna che le macchine non passano spesso. La ragazza ridacchiò.
    
    -Si,ehm,certo,qui?-
    
    -Si Andrea- disse solamente.
    
    Rallentai, misi la freccia,anche se non c'era nessuno,e mi accostai al lato della banchina per far scendere Emma.
    
    Lei aprì la portiera,dicendo che ci avrebbe messo un minuto al massimo. Io ero tutto rosso in faccia.
    
    Quante possibilità nella vita c'erano che proprio a me doveva capitare una cosa del genere?
    
    E soprattutto,come dovevo comportarmi? Non avevo una ragazza da tempo,e provarci mi era sembrata un'ottima opportunità,ma proprio non sapevo da dove cominciare.
    
    Nell'attimo in cui scese Emma,mi venne un dubbio però.
    
    Lei mi aveva detto che andava a scuola,presumo per studiare,ma allora..dov'era la sua cartella? Da quel che so,portare i libri,o almeno i quaderni è obbligatorio. Possibile che non ne aveva con sé?
    
    Ad ogni modo Emma si avventurò nella boscaglia. Non la spiai,GIURO,però ammetto che mi assicurai di averla sott'occhio. Ripeto,è mio dovere assicurarmi dell'incolumità della persona. Si,manco io ci credevo,ragazzi.
    
    Passarono due,tre minuti,e la ragazza ...
    ... non tornava ancora.
    
    Accesi il telefono e guardai l'orario. Era l'una e mezza.
    
    Ancora cinque minuti,ma la ragazza non tornava. Mi stavo iniziando a preoccupare,ma dopotutto era una ragazza,per lei fare certe cose risultava più difficile,quindi decisi di essere paziente.
    
    Passò in tutto un quarto d'ora. A quel punto,spensi la macchina,misi il freno e scesi dal veicolo. Ricordo che non sapevo se chiamarla ad alta voce,o avventurarmi tra gli alberi in cerca di lei. Non volevo fare la parte del pervertito,quindi lo feci a metà: mi avvicinai alla boscaglia e dissi il suo nome ad alta voce. Nessuna risposta.
    
    Ok,mi avvicina di più e riprovai.
    
    E poi,accadde. Emma sbucò da dietro uno degli alberi,e velocemente mi si avvicinò. Stavo per chiederle cosa fosse successo,quando lei mi avvinghiò le mani dietro il collo e mi baciò con passione,facendomi traballare e fare uno,due passi indietro.
    
    Oh cavolo,pensai. Era un sogno che si avverava.
    
    Lei si staccò dopo qualche secondo,e mi guardò con gli occhi limpidi.
    
    -Sii mio- disse solamente.
    
    Dovevo ancora interpretare la frase,quando lei,come un fulmine, mi mise la mano sinistra sulla pancia,poi me la fece entrare nei pantaloni e nelle mutande.
    
    Come un cobra ,iniziò a toccarmi il pisello,mentre con la sua bocca iniziò a mordicchiarmi il collo,facendomi arrapare.
    
    Davvero,non riuscivo a parlare,ero paralizzato e non credevo a quel che stava succedendo.
    
    Emma mi tirò giù le mutande e trastullò il mio cazzo,che stava ...
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