1. Capitò a me


    Data: 25/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Bellafiga64

    ... sospirò,prendendo aria ,e in quell'istante vidi la spaccatura nella maglia favorita dalla curvatura della sua posizione. Aveva due meloncelli non molto grandi,ma che comunque un uomo sa apprezzare.
    
    -Cavolo,che giornata stressante oggi. E dire che dovevo iniziare stamattina- continuò con un respiro.
    
    Scossi la tessa -Eh già,come ti capisco-
    
    La ragazza mi guardò negli occhi,erano azzurri -Senti,ma se puoi,mi daresti un passaggio? Visto che non sono pratica ,e non so neanche che mezzi prendere-
    
    Ok,ero nei guai. Da una parte,non volevo perdermi la festa di mia sorella. Dall'altra,una ragazza nuova mi chiedeva un favore,e io dovevo aiutarla ad ogni modo.
    
    In quel momento,il mio cervello sicuramente andò in tilt,ed ebbe la meglio la parte più gentile di me.
    
    -Certo,Emma,sali pure,ti porto io. Guido bene,stai sicura!- dissi quest'ultima frase forse con troppo entusiasmo,che la ragazza prese e se ne andò.
    
    Rimasi gelato,perché avevo appena fatto scappare una ragazza carina che mi chiedeva un favore semplice,anche se ad oggi posso solo farmi una risata. Si,perché in realtà la ragazza non scappò,ma fece il giro per entrare in macchina al lato co-pilota.
    
    Fu molto veloce,saltò su e ..puff,si mise la cintura. A quanto pare, la presenza di un estraneo non era un problema per lei.
    
    -Andiamo su,che aspettiamo?- disse sorridendo. Così niente,accesi e,senza dire una parola,mi avviai verso la scuola,seguendo la strada.
    
    Il viaggio fu molto lungo. Molto,molto ...
    ... lungo.
    
    Lo ricordo molto bene,perché ad ogni secondo la mia mente pazza poneva domande tipo : “possibile che sia successo?” oppure “è il mio giorno fortunato?”
    
    In verità,ero così preso dai pensieri che non parlai quasi per niente.
    
    Stavamo lasciando il paesello,quando la ragazza iniziò a chiedermi:
    
    -Allora,come ti chiami?-
    
    Farfuglio. Anzi no,quella volta risposi seccamente.
    
    -Mi chiamo Andrea,vivo dall'altra parte ,ma quando sono in macchina posso arrivare ovunque-
    
    Ok ok,mi stavo esaltando. Chi non l'avrebbe fatto?
    
    -Uh,bel nome Andrea, e sentiamo che fai nella vita?-
    
    -Lavoro al bar,faccio vari turni a settimana. In attesa di trovare qualcosa di meglio,perché sai,qui non c'è molto da fare. E tu invece,che fai nella vita?-
    
    È vero,non posso togliere gli occhi dalla strada,eppure mi sembrò che lei mi stesse guardando e sorridendo.
    
    -Io niente,mi sono trasferita da poco,studio psicologia-
    
    Probabilmente,mi calò della saliva dalla bocca. No,scherzo,non mi è mai capitato.
    
    -Molto interessante..-stavo dicendo,ma lei mi fermò la frase.
    
    -Sono nativa di Milano,ma per varie ragioni e motivi,mi trovo tra le campagne sperdute della Toscana – piccola rista,di quelle che ti fanno incuriosire.
    
    -..e quindi ti piace la psicologia-
    
    -Si,esatto,anche se ho 23 anni spero di aver carriera in futuro,e se possibile anche il prima possibile- a quel punto la guardai e le feci il mio miglior sorriso.
    
    Smettemmo di parlare per un paio di minuti,intanto ci addentrammo nel ...
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