1. A caccia - capitolo 4 - la carne di bisonte


    Data: 25/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: anonimo21

    ... curate. Le dita erano grosse ma non tozze. Quando gli avevo stretto la mano mi ero accorto che erano anche ruvide e dure, segno che praticava attivamente lavori manuali o che, più plausibilmente, in palestra si allenava senza guanti. Le avrei tanto volute sulla mia pelle e quando mi toccò un brivido mi scosse.
    
    Mi disse che mi trovava molto sexy e che mi lanciava segni da settimane ma non aveva voluto essere troppo audace per non spaventarmi, vista la differenza di età. Io mi finsi sorpreso e risposi di non essermene accorto ma che ero davvero felice di queste sue attenzioni. Aggiunsi che, se avesse voluto, sarei stato felice di condividere la mia prima esperienza omosessuale con lui.
    
    In un attimo tornò ad essere il Pone austero. Questi suoi cambiamenti mi eccitavano e rendevano la situazione veramente piccante. Mi disse che, se volevo, lui sarebbe stato più che felice di accontentarmi ma mi ricordò del suo soprannome. Gli ricordai di avere un pene anch'io e la sua risposta mi spiazzò: "Non per me. Nessuno entrerà mai nel mio culo". La situazione si evolveva di bene in meglio e, ormai, facevo fatica a contenere la mia libidine.
    
    Lo baciai. Di scatto. Senza pensarci troppo. Dopo un attimo di tentennamento socchiuse le labbra permettendomi di entrare. Aveva un sapore ottimo e la sue lingua si intrecciava con la mia in un gioco che stava rapidamente portando la temperatura della stanza a 100*C. Con una mano mi toccava il viso e i capelli mentre l'altra si muoveva sulla ...
    ... mia schiena.
    
    Dopo non so quanto tempo si alzò e quando provai a fare altrettanto mi bloccò. "Adesso ti faccio conoscere il vero Pone" disse e cominciò a massaggiarsi la patta dei pantaloni. Il suo pacco era a pochi centimetri dal mio viso e lo vedevo lievitare come una torta. Ero incantato da tutta quella meraviglia. Avevo la bocca aperta e boccheggiavo di voglia.
    
    Venni ridestato da quello stato di trans dalla sua voce autoritaria che mi diceva di toccarlo. Come un automa allungai una mano e cominciai ad accarezzarlo. Le mie dita si muovevano con sempre maggiore insistenza finché non decisi di passare al livello successivo aprendo la cintura, i bottoni e abbassandogli i pantaloni fino alle caviglie. Portava un paio di boxer che a malapena nascondevano il loro contenuto. Un obelisco, infatti, era ripiegato verso sinistra e verso l'alto. Era mostruoso, più in circonferenza che in lunghezza. Cominciai ad annusarlo e lui a gemere piano. Quasi subito la libidine ebbe il sopravvento e decisi di abbassare i boxer. Nel farlo quel troncone si portò verso il basso e, non appena fu libero, rimbalzò verso l'alto andando a sbattere sul mio mento. Fu come uno schiaffo! Più che Pone lo avrei chiamato Pitone! Penso che fosse sui 19-20 cm di lunghezza e almeno 4 di diametro, tanto che quando lo afferrai non riuscivo a chiudere la mano e restava uno spazio di un paio di cm tra il pollice e le altre dita. Era dritto e con grosse vene in rilievo. Era circonciso. Si allargava dall'apice alla ...
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