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A caccia - capitolo 4 - la carne di bisonte
Data: 25/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: anonimo21
... le narici. Ero fradicio della mia saliva e del pre-cum prodotto da lui. Finalmente avevo placato una piccola parte dei miei desideri così potei allontanarmi quel tanto che bastava per osservare ciò che c'era intorno. Le sue gambe erano grosse e forti. Sembravano così stabili che avrei potuto usarle come ancora in caso di vento forte. Indossava ancora le scarpe così gliele tolsi e gli sfilai anche le calze e con esse i pantaloni e i boxer. Aveva due piedi enormi, curati e molto sexy. Si accorse che li guardavo così mi mise un piede sopra la spalla forzandomi ad abbassare il viso fino a terra. Dopo di che si sedette su una sedia porgendomi i piedi. Li leccai, prima uno e poi l'altro, prima sopra e poi sotto. Erano buoni e profumati. Succhiai le dita soffermandomi sull'alluce finché non mi spalmò la pianta sulla faccia. Quando alzavo lo sguardo lo vedevo ansante con gli occhi fissi su di me mentre si menava il suo grosso uccello. Quando mi ritenni soddisfatto mi alzai e invitai Pone a fare lo stesso. Gli sfilai il maglione e poi aprii la camicia. Il suo petto mi lasciò estasiato. Era liscio e grosso, con due grandi capezzoli. Sotto c'era un addome molto duro ma con gli addominali non molto definiti tranne per la V che si portava prepotente verso il pube. Le sue braccia erano grosse e forti proprio come mi ero accorto attraverso gli abiti e con qualche vena in rilievo che li rendeva estremamente arrapanti. Ne sollevai uno e vidi un'ascella depilata, tutta fatta di muscoli. ...
... Mi avvicinai e sentii profumo di deodorante. Diedi una grande leccata sentendo un sapore lievemente salato. Ne diedi un'altra e poi una ancora. Lo sentivo fremere e godere. Con una mano continuavo ad accarezzarlo sul petto e sull'addome; toccavo le sue spalle muscolose e gli enormi dorsali. In particolare, mi ero soffermato sul capezzolo sinistro che strofinavo e, ogni tanto, pizzicavo. In breve lo sentii farsi duro e mi ci fiondai con la bocca. Lo leccai e lo succhiai e sentii le grosse mani di Pone staccarmi da lui perché, disse, stava godendo troppo. Provò a spogliarmi ma gli dissi che non era ancora arrivato il momento. C'era un'ultima cosa che volevo fare. Lo feci avvicinare a divano, lo feci appoggiare sulle ginocchia e gli dissi di appoggiare i gomiti sullo schienale. Mi ripeté che il suo culo era inviolabile e gli dissi di stare tranquillo: volevo solamente assaggiarlo. Allargai le sue natiche e inspirai l'odore che proveniva dal suo corpo. Era inebriante. Dovrebbero farci dei profumi con gli odori che provengono da maschi così. Anche lì era completamente depilato. Leccai tutto, prima il solco e poi la rosellina. Morsi una natica e nel mentre tastavo l'altra. Il suo buco sapeva di dolce. Lo leccai a lungo e lo sentivo gemere e rilassarsi. Adorava ciò che gli stavo facendo. Il suo sfintere era completamente rilassato ormai e avrei potuto inserire un dito ma non era ciò che volevo. Continuai a leccarlo ancora e nel frattempo strizzavo e suoi genitali. Il suo palo era ...