1. Lieto fine - Prima Parte


    Data: 28/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Wally De Roma

    Avevo da poco finito il mio turno di notte e passeggiavo in mezzo ai negozi ancora deserti, solitario e sperduto, senza una vera meta. Cercavo di non pensare a nulla, da un po' di tempo il mondo mi era precipitato addosso. Mentre la mia faccia rugosa sembrava voler rivendicare la risposta a mille interrogativi, la mente non si distoglieva da quel chiodo fisso che mi tormentava. La storia con Barbie era giunta ad un crocevia e io non riuscivo a farmene una ragione, eppure un tempo ci amavano e io la appagavo così come nessun altro aveva mai fatto prima. Adesso invece qualcosa non andava più per il verso giusto e nonostante io stessi provando in tutti i modi a sistemare tutto, sembrava che fossi entrato in una spirale da cui non c'era modo di uscire. Mi sentivo impazzire e non avevo neanche più voglia di tornare a casa da lei, mi sentivo talmente avvilito che proprio non ci riuscivo. Così mi fermai in un fast food, cosa per che altro gli specialisti mi avevano sconsigliato di fare, ma ormai mi ero a tal punto rotto le balle che non me ne importava più un accidenti, ordinai un cappuccino e una cheesecake e mi misi a leggere il giornale che qualcun altro aveva lasciato sul tavolo. Scorrevo la notizie, senza essere davvero interessato e cercando di far passare più tempo possibile. Dopo un po’ lo avevo letto tutto, persino l’oroscopo di cui non mi era mai fregato un cazzo, guardai l’orologio e borbottai: “Merda, sono passati appena dieci minuti!” Mentre stavo per gettare il ...
    ... quotidiano mi soffermai su un inserto pubblicitario: Uno psicologo che avrebbe risolto il mio problema, per sempre. Così mi feci coraggio e chiamai quel numero. “Studio Medico, desidera?” esclamo la segretaria. “Salve, chiamo per quell’inserto pubblicitario sul giornale, mi chiamo Wally e ho bisogno di incontrare subito lo psicologo, sono disposto a pagare il doppio, il triplo di quel che chiede di solito pur di incontrarlo oggi stesso” “Guardi, possiamo riservarle un posto fra due ore, che ne dice?” “Perfetto, la ringrazio, gentilissima!” Adesso non rimaneva che attendere con impazienza e d'un tratto il mio umore cupo si sollevò. Decisi di avviarmi a piedi verso la destinazione, così per ingannare il tempo e anche perché in fondo adoravo camminare . Era stato un caso l’aver trovato quel numero pensai e come tutte le cose inaspettate, quella faccenda mi fece per un po’ bramare. Giunto alla meta, respirando profondamente per farmi coraggio citofonai al civico che mi era stato indicato. Appena salito venni fatto accomodare nella sala d’attesa dalla segretaria che mi avvisò che a breve sarei stato ricevuto. Lo studio era minimale, giusto qualche pianta e qualche locandina informativa e un solo paziente ad aspettare. Dalla finestra che dava sulla strada c’era una farfalla che si dimenava giuliva e leggera. Io la seguivo con gli occhi, ma proprio quando per l’ennesima volta stavo bramando, manovrato dai miei pensieri, venni invitato dalla segretaria ad entrare: “La prima porta sulla ...
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