Julia
Data: 28/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Wthinking
... giusto, gli occhi verdi le brillavano e Matteo ci vedeva il mare, poi lui andava matto per le ricce e il binomio era perfetto.
Come sorride bene Julia pensava Matteo. E quella sera a parte sorridere finalmente i loro sguardi si incrociarono più spesso, con la voglia in divenire di finire quell’aperitivo in fretta e furia e annegare in un letto. La compagnia era piacevole, rimandare il piacere era il piacere stesso, la musica nel locale era forte e spesso Matteo si avvicinava e le parlava all’orecchio, una mano sulla vita a cingerla e lei come rideva. Ogni tanto le labbra le sfioravano i lobi delle orecchie e i brividi erano reciproci, ma ancora non se lo dicevano che si piacevano e quell’atmosfera piacevole, per quello che sarebbe potuto accadere dopo, aggiungeva tante bollicine alla sera frizzante che si erano ritagliati i due giovani.
Finito il secondo Martini, a stomaco vuoto, la testa cominciava a girare, le parole si facevano più smorzate, effettivamente la musica era alta, pagarono il conto e si avviarono alle rispettive macchine per i saluti.
Matteo era timido, sapeva che si piacevano, ma non riusciva a dirle chiaramente che voleva scoparla. Si cazzo la voleva scopare, sapeva che anche lei lo voleva, ma non riusciva a dirle andiamo in Motel perché voleva mantenere quella sensazione sdolcinata del flirt infinito, ma Julia intuendo la sua scarsa predisposizione all’essere cinico e spietato gli levò l’incombenza con un “Ce l’hai i preservativi? Ti porto io in ...
... Motel ce n’è uno carino qui con gli specchi, io adoro gli specchi”.
Un iceberg si sciolse, la tensione svanì, Matteo riacquistò colore. Julia era divertita, con indole sbarazzina prendeva le chiavi dell’auto e perse immediatamente quella sua aura di timidezza e le rimase solo l’armatura della molto audace. Matteo prima di salire in macchina le rifilò un bacio repentino, lei spalancò la bocca e vorticosamente cerco la sua lingua e si baciarono per un po’. A sto punto la strada per il Motel sarebbe dovuta essere molto breve, per forza di cose e lo fu.
Check in veloce, i documenti gli caddero di mano due volte, la macchina parcheggiata e le chiavi che non volevano infilarsi in quella maledetta toppa, ma ad un certo punto la porta era spalancata e già chiusa e finalmente furono liberi di scambiarsi i sogni per 4 ore. L’attesa era giunta all’epilogo e quella voglia di divorarsi l’anima finalmente non era più un semplice pensiero sporadico di quei mesi, era realtà.
Erano molto passionali, si baciavano molto, la lingua ovunque, a mordersi le labbra, su e giù per le orecchie, sul collo, morsi sul mento e la fame cominciava a farsi sentire. Matteo era molto attratto da lei e concedeva più dolcezza, lei era più selvaggia e le sue mani gli slacciarono immediatamente la cintura per togliergli i Jeans bianchi e cominciare a sentire il piacere che si allungava. Lui le sfilò il vestitino nero, cercando di non farlo rimanere impigliato nella gioielleria e cercando di non graffiarla con ...