1. La disperazione del mister p.1


    Data: 29/09/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio

    ... che per una donna della sua età, esibire un ragazzo era una grande soddisfazione. Col tempo provai ad usare questa chiave anche con altre donne, sempre della sua età. E scoprii che funzionava. Anzi era un vero e proprio passepartout, funzionava quasi con tutte. Bastava adularle un po’, blandirle, far capire che le ammiravo e le desideravo e si lasciavano andare. Divenni in breve un assiduo frequentatore di mature signore. Alcune erano generose e mi facevano bei regalini, altre così porche da chiedermi di fare loro cose irriferibili. Continuai per anni. Poi la svolta improvvisa. A trentacinque anni fui fulminato da una ragazzina. Eos, Aurora all’anagrafe, preferiva farsi chiamare con la versione greca del suo nome. Come l’aurora è il preludio del giorno, così Eos era il preludio della femminilità. Dimostrava meno dei suoi anni (diciannove per inciso, e non più vergine), la freschezza della sua pelle e il sapore acerbo della sua carne ebbero su di me un effetto devastante. Fui io a sedurla o lei a stregarmi? La conquistai o mi catturò? Ci cercammo, c’incontrammo, ci scontrammo? So solo che ci prendemmo con un desiderio mai provato prima. La storia con lei durò una decina d’incontri, consapevoli entrambi che era nata già destinata a spegnersi presto. Da allora però cambiai decisamente, persi ogni interesse per le donne mature, da preda divenni cacciatore, in cerca di selvaggina giovane e tenera. Rivolsi la mia attenzione, i miei morbosi desideri, solo verso donne giovanissime. ...
    ... Ecco perché ero già pronto all’azione con Beatrice, e le sue provocazioni non avevano fatto altro che caricarmi ancora. Stavo quasi per farlo, per metterle una mano sulla coscia. Telepatia o tempestività innata, fatto sta che richiuse le gambe e si girò verso di me. - Lucio, voglio chiederti una cosa. - dimmi. - è vero che sei allenatore di calcio? Sbuffai con un po’ di imbarazzo. - beh, allenatore è una parola grossa. In realtà ho il patentino, ho fatto qualcosa con le giovanili, nei dilettanti, ma niente di più. E ho smesso da qualche anno. - a noi andrebbe benissimo. - a voi? - sì, con alcune colleghe e amiche abbiamo formato una squadra di calcetto femminile e ci siamo iscritte ad un torneo. Ti andrebbe di farci da mister? Non so per voi, ma nel mio immaginario l’allenatore di una squadra femminile, di qualsiasi sport, è un beato. Beato se si accontenta di godere della visione di giovani corpi femminili più o meno nudi. Al contrario, è un dannato destinato al supplizio di Tantalo se da tale visione gli scaturiscono desideri che poi deve faticare a reprimere. Non mi ritenevo tra quelli votati alla beatitudine ma neanche volevo finire nel secondo gruppo. Ci sarebbe stata la terza opzione, apparentemente semplice. Nessun freno, nessuna repressione del desiderio, massima libertà d’azione. Decisi che non era opportuna, per etica. Sembrerà strano, ma qualche briciola di morale l’avevo, soprattutto per le questioni riguardanti lo sport. Non avevo mai allenato squadre femminili ma ...
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