1. Ma che gli stavi facendo a quello? sembrava una pompa!


    Data: 29/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    A scuola, alle superiori, avevo un compagno un po’ più grande di me, Umberto. Eravamo nella stessa classe, veniva da alcune bocciature però era un tipo atletico molto bravo negli sport. Alto e muscoloso ma un bravo ragazzo, non si approfittava della sua età o della sua stazza, per questo lo ammiravo molto.
    
    Stava sulle sue senza dare troppa confidenza, tra l’altro si era fatto la ragazza, anche lei una della nostra classe, con la quale trascorreva la maggior parte del tempo.
    
    Lo osservavo, fantasticando su come sarebbe stato piegarsi davanti a lui, servirlo come facevo normalmente con il “maschi”. Ma si trattava di pura fantasia, nonostante io fossi, ormai da molto tempo, la troietta dell’oratorio e oltre, la femminuccia sottomessa cui vi ho raccontato nelle storie precedenti, ero riuscito a lasciare questa cosa fuori dalla scuola, che opportunamente si trovava nella città vicina e curiosamente ero l’unico del mio paese a frequentare. Non volevo casini e mi guardavo bene dal palesare le mie caratteristiche di puttana, anzi, avevo cominciato ad avere dei filarini con qualche studentella, tirando fuori il mio lato bisex. Queste mi trovavano carino e gentile, sempre disponibile, forse proprio perché, come ero stato educato a servire i maschi, così, inconsciamente, ero particolarmente servizievole con le vere femmine, apprestandomi a diventare un gran leccatore di figa.
    
    Ma torniamo ad Umberto, il nostro rapporto non era molto profondo, ci salutavamo, qualche discorso, ma ...
    ... nulla di più.
    
    Da quel giorno sarebbero cambiate le cose.
    
    Usciti dalla scuola Umberto passò davanti alla fermata dell’autobus mentre aspettavo, si trovava in macchina col padre e mi offrì un passaggio, casualmente sarebbero transitati proprio dalle mie parti, per motivi loro. Rifiutai, adducendo la scusa che stavo aspettando una persona.
    
    Era vero, stavo attendendo l’arrivo del “padre di famiglia” dal cazzo grosso che quel giorno aveva voglia di scoparmi.
    
    Alcune ore dopo, mi trovavo ancora sull’auto di questo, mi aveva frullato ben bene, inculandomi di brutto in mezzo alla campagna ed adesso ci eravamo fermati a parlare nel parcheggio di un centro commerciale dove ci eravamo fermati comprare qualcosa da mangiare. Ho impresso il ricordo della nostra sosta, nel corso della quale successero varie cose: inizialmente lo pregai umilmente di andarci piano, la prossima volta, perché quel giorno, piuttosto nervoso, era stato piuttosto rude, avevo il culo in fiamme, col suo pilone mi aveva fatto molto male, c’era andato giù pesante slabbrandomi il buco più del solito. Lui, già incazzato per fatti suoi, mi rispose, abbastanza concitatamente e gesticolando, che comandava lui e mi faceva tutto quello che voleva.
    
    Io cedetti subito e risposi che aveva ragione, scusandomi. In effetti era uno dei principali fra i tanti padroni del mio culo. Non contento, organizzò il successivo appuntamento, mi informò che avrebbe portato con lui un altro “maschio” che mi voleva scopare, aveva ...
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