1. Il dottore - parte 1


    Data: 30/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: foxtied

    ... sfaccettature, basta saperle cogliere al momento giusto per calarsi dentro quel mondo parallelo che ci affascina” – “Non saprei da dove cominciare…” – “Puoi iniziare da questa chiacchierata, per riflettere e scoprire te stesso fino in fondo: immagino che tu abbia provato a legarti da solo, vero?” Un po’ sorpreso dalla perspicacia rispondo: “Si, ho provato e, come ho già detto, guardarmi i piedi legati mi eccita molto, ma ovviamente le mani non sono mai legate veramente e questo è limitante, e poi non potrei masturbarmi, quindi non è proprio il massimo, anche se eccitante” – “Certo, comprendo… Dimmi, vorresti veramente provare questa esperienza? Essere legato, imbavagliato e sottomesso?” – “A dire il vero, si… ma non saprei come” – “A questo si può rimediare, magari potrei aiutarti io se vuoi…” – “Lei?! Come? Dove? Lei è sposato, perché dovrebbe fare questo?” – “Essere sposati non è una limitazione, e se tu lo vuoi e non è un problema per me, perché dovrebbe esserlo per te… Ma se non vuoi tranquillo, questa conversazione resterà comunque tra noi” – “La cosa mi attrae, ma non saprei dirle… come, dove, quando?” – “Guarda, facciamo così… tu pensaci, poi se veramente vuoi fare questa esperienza, prendi un nuovo appuntamento, ma fattelo dare per le 20, quando le segretarie non ci sono più e vedremo di fare questa prova: se troverò un tuo appuntamento per le 20 capirò di cosa si tratta, ok? Ma la scelta è solo tua” – “Va bene, ci penserò allora…”
    
    Mi congedo ed esco dallo ...
    ... studio: avevo mille pensieri in testa ed ero anche abbastanza eccitato dalla conversazione e dalla proposta che avevo appena ricevuto. Cadeva al momento giusto e soprattutto con una persona che potevo ritenere fidata. Ci ho pensato per giorni, tentato dal prendere quell’appuntamento e al contempo conscio che poteva essere una cosa più grande di me. Ma era eccitante.
    
    Passano una ventina di giorni, durante i quali mi sono arrovellato il cervello su cosa fare, su cosa mi avrebbe fatto, sulle eventuali conseguenze se si fosse saputo… ma il chiodo era fisso. Mi sarò masturbato non so quante volte immaginando come sarebbe stato, finché una mattina mi sveglio e la decisione era presa: avrei chiamato in giornata per l’appuntamento alle 20.
    
    Era martedì, mi danno l’appuntamento per il venerdì successivo. Quei 3 giorni furono interminabili, pieni di dubbi e di eccitazione, ma alla fine il giorno arrivò.
    
    Entro nello studio alle 19.45, proprio mentre la segretaria mi aspettava per poi andare via, essendo io l’ultimo “paziente”. Mi fa accomodare nella sala di attesa e mi saluta uscendo. “Ci siamo” penso.
    
    I minuti passano, i pensieri affollano la mente e i battiti aumentano… anche il pene reagisce, in uno stato di eccitazione latente, per qualcosa che sta per succedere.
    
    Sento delle voci nel corridoio, poi vedo il dottore accompagnare una persona all’uscita: mi saluta passando e mi dice: “Vengo subito…” Sento chiudere il portoncino di ingresso, poi le mandate alla serratura. Si ...