1. Un'amica di scuola


    Data: 01/10/2019, Categorie: Etero Autore: Leileonessa2

    E' una storia di pura fantasia.
    
    Il cielo azzurro, rotto solo da pochi cirri bianchi di nubi, un'aria afosa, che seccava la gola ad ogni respiro. Gianni andava alla ricerca di un pò di frescura e l'ansa del fiume era la sua meta, il suo desiderio in quell'ora bollente di fine luglio. Il suo cellulare squillò più volte prima che ne avesse certezza. I raggi delle ruote della sua bicicletta frusciavano tagliando l'aria ed erano l'unico rumore insieme allo stormire delle foglie mosse da una leggera brezza del primo pomeriggio. Si fermò, rispose alla chiamata, una voce fresca ,cristallina, naturalmente allegra lo investiva come le sue domande, era Federica, una compagna di liceo, ma di qualche anno di studi meno, aveva forse terminato il terzo liceo, mentre lui, finalmente diplomato si godeva un periodo di sano riposo, come al termine di una maratona l'atleta.
    
    Mise a fuoco la figura nella sua mente, non ricordava di avere troppo parlato con quella ragazza, come faceva ad avere il suo numero? non di meno era molto compiaciuto della chiamata. La ricordava snella, con capelli castani, tendenti al biondo, due occhi castani, lo sguardo profondo, labbra umide, un gran bel seno, si, era una gran bella ragazza.
    
    Rispose con un'enfasi inopportuna, che svelava un piacere non detto.
    
    Si accordarono sul luogo dove incontrarsi, e, lui corse, con maggiore lena spinse sui pedali. Arrivò in quel l'ansa del Po, proprio al confine delle province tra Parma e Cremona. Solo lo sciacquio ...
    ... dell'acqua, ed il frinire delle foglie del pioppeto rompeva il silenzio. Sedette in attesa, sempre più ansioso, di vedere Federica.
    
    Mentre arzigogolava su quale frase dire non appena fosse arrivata.Lei giunse, cogliendolo, impreparato, tanto che non seppe dire altro che un "ciao".
    
    Lei aveva un vestito molto semplice, molto leggero e un pò trasparente. Si poteva intravedere le sue forme. Aveva ancora un bel seno, una 5, gli era sempre piaciuto quel seno, quante fantasie ci aveva fatto, ma lei non l'aveva aveva mai notato.
    
    Lei lasciò cadere la bici con indifferenza, quasi correndo verso Gianni, come se avesse troppo atteso questo momento. Si abbracciarono com'è d'uso tra i giovani, che mettono sempre troppa enfasi nelle loro dimostrazioni di affetto. Si sedettero sulla sabbia del fiume, all'ombra, ed iniziarono a parlare, sorridendo, felici di scoprire di essere in sintonia per ogni frase, pensiero, sentimento che esprimevano. Le loro mani si toccavano, dapprima timidamente, poi, via via, sempre più confidenzialmente. Si raccontarono aneddoti su tutte le persone che conoscevano entrambi, risero, quanto risero! su ogni frase senza senso, giocarono con le parole. I loro occhi si cercavano, guardandosi come a voler entrare dentro il corpo, le voci, via via, più basse, calde, un desiderio di toccarsi che urgeva alle mani, come di quelle persone che per parlarti hanno bisogno di toccarti, le labbra che vibravano per la voglia di baciarsi. Poi, dopo essersi assorti a guardare il ...
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