1. Hotel arizona


    Data: 02/10/2019, Categorie: Etero Autore: 2luna2sole

    ... L'areola era grande quanto un piatto da portata con il capezzolo che veniva fuori prepotentemente a reclamare la sua parte d'attenzione. Il ventre poi era l'apoteosi della fecondita'. Assolutamente non flaccido, la pelle cercava di stirare e trattenere l'adipe e il tutto sembrava sul punto di esplodere. Le sue gambe per un attimo mi ricordarono lo zampone natalizio. Ma solo per un attimo, e mi vergognai subito di quel pensiero. Le grasse gambe della mia Ciccia non avevano niente di animalesca mortadella, ma chiamavano la mia lingua a esplorarle chilometro per chilometro. Non le vidi i piedini in quel momento, ma me li immaginavo cicciotti con le ditona che avrei succhiato come caramellone gommose.
    
    Si avvicino' lentamente al letto e quanto piu' delicatamente possibile vi sali sopra avvicinandosi carponi verso di me. La prima tettata fu micidiale. La zinna destra sbatte' violentemente contro il mio cazzo che resistette all'urto e anzi si induri', eccitato e pronto alla ricerca del buco perduto tra i rotoli di grasso.
    
    Le ordinai di farmi una spagnola. Mi ricordai sorridendo dell'espressione inglese per spagnola, "Dutch Fuck". Lei ridacchio' e io mi vergognai di quella richiesta che sicuramente le avevano gia' fatto tutti i miei predecessori. La sua ...
    ... tecnica mista alle dimensioni delle sue tette mi fecero quasi venire in pochi minuti. Saltai fuori da quelle sue mammelle maledette e dovetti concentrarmi e respirare lentamente per non venire e rovinarmi il piacere. Alla Ciccia scappo una risatina. Questo mi fece incazzare con il troione, ma anche eccitare. Umiliato da una duecento chili di ventenne idiota.
    
    Ora lei si sentiva in comando. Mi guardava dal letto con un sorriso strafottente mentre io cercavo un cazzo di preservativo. La mia incazzatura monto' sempre piu'. Con forza la posizionai sotto di me. Le morsi un capezzolo quasi a sangue e la penetrai affondando contemporaneamente la testa fra la sue tette leccandole convulsamente.
    
    Venni quasi subito. Emise solo un lamento o gemito mentre sentivo la mia sborra continuare a uscire a getti e schiantarsi contro il solito muro di gomma. Usci' da lei. Mi guardo' con aria interrogativa. "Catch a cab", chiamati un taxi, le dissi. Non so come reagi' perche' mi girai dall'altra parte del letto facendo finta di dormire. Ero incazzato, ma non piu' con lei. Umiliato. Non da lei, incolpevole gigantessa. Ma dal mio comportamento. Prima ero eccitato ma adesso mi vergognavo e basta.
    
    Mi sembro' di sentire un singhiozzo poco prima che la porta sbattesse. Sorry, Ciccia.. 
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