L'intruso. parte seconda
Data: 05/10/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: selen3
L’INTRUSO. Parte seconda
La coppia aveva stimolato la mia curiosità. Mi sedetti sul letto vicino a lei e parlai con entrambi per almeno un’ora. Mi raccontarono la loro storia. Per l’umanità ho un notevole interesse, la mia è curiosità antropologica ma per la gran parte mi emoziona conoscere le loro storie più intime, le loro pulsioni, i loro pensieri perversi e più reconditi. In quella strana situazione che vedeva me, con il mio fisico statuario e di notevole mole, chiacchierare con loro due con ancora indosso i baby doll, ammanettati, eccitava la mia fantasia ma ancor di più il mio eros cresceva sentendo la loro voce raccontarmi i loro segreti. Promisi loro che se mi avessero raccontato le loro vite, le loro emozioni, le loro pulsioni più inconfessabili sarei andato via senza torcere loro un capello.
Lei, Marta era una manager di un’azienda che si occupava di sofisticati sistemi di allarme e sorveglianza, lui, Andrea, un professore di liceo, laureato in lettere moderne. Erano sposati da 15 anni senza figli. La villetta era di loro proprietà. Dopo tanti anni di convivenza tra loro era calato il desiderio e Marta, aveva allacciato diverse rela- zioni che, però non avevano messo in crisi il loro rapporto ma, a suo dire, l’avevano rafforzato. Vista la modesta virilità di Andrea, Marta si divertiva a creare situazioni eccitanti per entrambi per continuare a tenere saldo il loro rapporto.
Marta, a causa del suo lavoro, si trovava spesso fuori casa con continui viaggi ...
... anche all’estero. Questa situazione le consentiva di coltivare i rapporti extraconiugali senza che Andrea dovesse subire imbarazzi o pettegolezzi.
Il weekend avevano deciso di passarlo a casa. Il gioco consiste- va che Andrea sarebbe stato vestito sempre da donna e Marta l’avrebbe trattata come lesbo-amante. Andrea non era mai stato con uomini, proclamava la sua eterosessualità. Vederlo con indosso un baby doll rosa con le autoreggenti e un paio di buffe pantofoline sempre rosa con due fiocchetti sulla punta e tacco 10, mi fece sorridere. Ascoltate le loro storie cominciai a filosofeggiare sulla natura umana. Mi complimentai con loro che avevano trovato un giusto equilibrio. A questo punto i tempi mi sembravano maturi per il passaggio successivo.
Dissi loro che mi erano simpatici e che se avessero mantenuto fede al patto me ne sarei andato senza fare male ad entrambi. Ciò era vero ma fino ad un certo punto....
Mi alzai dicendo: “ragazzi. Ora vorrei fare un esperimento per veri- ficare la nostra reciproca buonafede.” Mi avvicinai ad Andrea e gli dissi “scusami ma solo a livello precauzionale” Ripresi il mio telefonino ordinandogli di assumere diverse pose. Lui, panoazzo, in volto,
mi pregava di non farlo. Gli tolsi le manette obbligandolo a mettersi nelle pose più oscene. Lui piagnucolava - la prego signore, insegno in una scuola. Se esce qualcuna delle foto sarei rovinato perderei il posto se non peggio - Lo rassicurai. Mi eccitava terribilmente sentirlo supplicarmi ...