1. L'intruso. parte seconda


    Data: 05/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: selen3

    ... emettere gemiti soffocati dal bavaglio. Misi pistola e telecomando sul comodino tirai verso di me Marta che si faceva guidare più docilmente e la feci inginocchiare sul letto e, tolti i pantaloni, la feci piegare verso il mio pene che svettava, dopo tante sollecitazioni. Marta cominciò a baciare la cappella con gesti lenti e delicati. Poi tirò fuori la lingua e cominciò a leccare il glande. Guardavo Andrea che era scosso da fremiti. Aveva lo sguardo fisso sulla sua donna che ora cominciava ad ingoiare il mio cazzo. Dopo qualche minuto, feci aumentare il movimento del dildo; vedevo Andrea muovere le anche come se lo stessero scopando. Mi gustai a lungo il pompino di Marta che lavorava splendidamente con la sua bocca che ormai conteneva quasi per intero il mio membro. Sentivo i due ansimare e godevo fol- lemente. Dopo il lungo servizio di bocca toccai la testa di Marta che si rimise in ginocchio con la bocca grondante di saliva. La fesi stendere a pancia in sù con Andrea che seguiva attento ogni nostra mossa continuando ad agitare le anche in modo automatico. Marta si stese sul letto con la testa che le cadeva dal lato in cui vi era il marito ammanettato. Per me era fondamentale che i due continuassero a guardarsi. Piegai la testa verso il pube di Marta e dopo averla baciata delicatamente cominciai a lavorare con la lingua. Marta aveva la sua fichetta completamente bagnata. La mia lingua la faceva sussultare. Dopo qualche altro minuto mi accomodai tra le sue gambe e infilai il ...
    ... mio pene che scivolò dentro con facilità. Cominciammo a scopare come forsennati. Marta mi sembrava in trance gemeva e mugolava. Non riuscivo a capire cosa dicesse, da parte mia mentre continuavo a possederla le parlavo voce bassa vicino l’orecchio dicendole che era una puttana, una troia senza freni. Ad un certo punto Marta perse i suoi freni inibitori e cominciò a chiedermi di non fermarmi. Chiedeva di essere scopata e ogni tanto si rivolgeva alla sua maritina dicendole che stava godendo come non mai. Poi chiedeva ad Andrea se anche lui stesse godendo. Gli parlava chiamandola al femminile. Quei due perversi avevano trovato anche un nome per l’alter ego femminile di Andrea. Marta lo chiamava Monique, alla francese. Sentivo Marta sotto di me fremere, avevo avvertito già un paio di orgasmi ma continuavo prenderla con colpi sempre più decisi. Ogni tanto guardavo Andrea/Monique che continuava a guardare ed a dimenare il culetto. Ora sarei passato al gran finale. Tolsi il pene dal- la fica fradicia di Marta. Lei rimase interdetta e cominciò a supplicarmi di scoparla ancora. La feci girare e mettere a pancia in giù inserendo un cuscino sotto. Poi ripresi il lubrificante e presi a massaggiarla tra le natiche lavorando il suo buchino. Lei cominciò a pregarmi di non farle male, che aveva il culetto stretto. Mentre la lubrificavo la sentivo fremere e cominciai a prenderla in giro dicendole che non le credevo. Che una troia come lei lo aveva certamente preso in culo. Senza vergogna mi ...