Una giornata al fiume (3)
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... succhiacazzi.
“Che troia! Si sta prendendo tutta la mia mazza! Guardate!”, sbotta il tipo che ho nel culo. Quello alla mia destra allunga una mano e mi penetra con le dita scivolando sopra la verga che ho in corpo, esclamando: “Sì! Proprio una gran troia! Ed è anche tutta bagnata! Dai, fammela provare!”, e il cazzo e le dita escono dal mio sfintere. Vengo spinto su un fianco. Qualcuno mi solleva la gamba, poi avverto il contatto di un corpo alle mie spalle e, un secondo dopo, i miei intestini sono di nuovo pieni di carne. Il tipo ci va giù pesante. Mi sbatte alla grande e la mia bocca rimane spalancata a gemere, nonostante sia piena della mazza di un altro ragazzo. Il succhiacazzi si intrufola tra le mie cosce e mi lecca la rosellina dilatata. Una scossa mi scuote, e poi un’altra e un’altra ancora ogni volta che la lingua lappa il mio anellino sbragato. Poi la lingua sparisce e viene sostituita da diverse dita: alcune mi penetrano, altre mi accarezzano, e intanto lo stallone non desiste dal fottermi come un forsennato.
D’improvviso si ferma e, con un colpo di reni, ci ribaltiamo, lui sulla schiena ed io impalato sul suo bacino, col cazzo piantato fino in fondo. Mi afferra le cosce e me le apre, offrendo agli altri la vista del mio buco spalancato. Il ragazzo che stavo spompinando si precipita tra le mie gambe e piomba dentro di me scorrendo sull’asta del suo amico.
“Oh merda! Come siete grossi!”, li adulo io, facendo la parte della vacca, e quelli si infoiano e ...
... cominciano a pistonarmi da pazzi. “Sì, dai, così! Così, che godo così! Uff! Ma siete enormi!”, sbraito, godendo e sbavando. Il succhiacazzi mi monta sulla faccia e mi zittisce con le sue chiappe. Inizio a lappargli il solco e a torturargli la rosellina e lui si contorce e mugola come una gatta in calore. Piegandosi in avanti mi agguanta il cazzo e me lo masturba senza ritegno. Quando si sente ben lubrificato, si volta e si impala sul mio membro, cominciando a cavalcarmi come un cowboy ad un rodeo. Il quarto ragazzo mi scavalca la testa e divarica le gambe. Mentre io gli lecco le palle, la troia che mi monta si inghiotte il suo palo.
“Che vacche! Che vacche!”, esclamano i tre stalloni. Il mio sfintere è solcato profondamente da due cazzoni sempre più gonfi.
“Amico, non credo di resistere ancora a lungo!”, fa, d’un tratto, il tipo sotto di me.
“Sì, anche io sto per arrivare”, risponde quello sopra. Le loro verghe pulsano con maggiore frequenza e, dopo pochi secondi, sento il primo fiotto in fondo agli intestini. Ne segue subito un altro, e poi un altro e un altro ancora.
“Che sborrata! Che spremuta di coglioni!”, fanno i due tipi e con uno strattone estraggono i cazzi, lasciandomi il buco lacerato e sbrodolante. In un lampo la troia che mi cavalca smonta dal mio bacino e corre a bersi la sborra dei suoi amici dal mio culo, mentre il tipo a cui sto leccando le palle si piega in avanti e comincia a succhiarmi la mazza impiastricciata degli umori di quello.
D’un tratto ...