La mia capa
Data: 07/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: golfista7
Fin dal primo giorno, dal primo scambio di battute, ebbi la sensazione che quella donna, non particolarmente bella a dire il vero, aveva un qualcosa nel rapportarsi con gli uomini che era magnetico, forse il ruolo di capo, la sua esuberanza accompagnata da un corpo ancora notevole erano un mix esplosivo per i miei giovani ormoni in astinenza forzata. Il tempo passava e la confidenza aumentava, i contatti da parte sua diventavano sempre più frequenti, le battute e gli scherzetti a volte mi mettevano in difficoltà ma non potevo negare che non mi stimolassero ogni giorno di più. Mi sentivo bloccato, non sapevo come fare perchè non riuscivo a capire se fosse solo un gioco, un modo di giocare con noi "stupidi" maschietti esclusivamente per stuzzicarci o se effettivamente avesse voluto un contatto vero con me. La mia enorme timidezza mi fece nicchiare per molto tempo e mi convinsi che fosse solo il suo tipico modo di fare. Questo fino ad un giorno di Luglio, ricordo che faceva un caldo disumano e Ambra (questo è il suo nome) come al solito non indossava abiti particolarmente sobri per così dire, aveva un vestito beige molto sottile e ovviamente molto corto che nascondeva ben poco di un gran bel corpo di una 50enne che poteva dimostrare tranquillamente 10 anni di meno. Avendo un'attività sessuale davvero molto frammentata bastava davvero pochissimo per farmi perdere il controllo e quel giorno ero più eccitato del solito probabilmente, per esigenze di ufficio dovemmo stare ...
... insieme da soli tutta la mattina e fin da subito si sentiva una certa elettricità nell'aria, la cosa un pò mi imbarazzava, ero piuttosto agitato ma la miccia non si accendeva anche se avrei voluto disperatamente che accadesse. Le guardavo di frequente la scollattura piuttosto marcata appena potevo, aveva un seno piccolo ma davvero gradevole, forse una seconda scarsa che sapeva come mettere in risalto, mi ci cadeva l'occhio sempre più spesso anche quando parlavamo guardandoci uno di fronte all'altra, non poteva non essersene accorta e a questo punto ero sicuro che non le dispiacesse, per questo motivo continuai a farlo sempre più evidentemente. Ad un certo punto afferrò la mia sedia con le ruote e la fece sbattere contro la sua, "cosa fai stai a distanza di sicurezza? Vieni più vicino mica ti mordo" Era la miccia! Diventai rosso, sentivo la faccia bruciarmi e speravo con tutto me stesso che non si vedesse all'esterno,manco a dirlo che Ambra mi prese in giro in un nanosecondo, "sei davvero un timidone, allora esistono ancora gli uomini che si imbarazzano e arrosiscono, è molto dolce". Non mi ricordo neanche cosa dissi, ero impanicato e mi stavo bloccando nonostante sentissi l'eccitazione salirmi alle stelle. Continuava a parlarmi di lavoro ma avevo smesso di capire e probabilmente annuivo stupidamente come un automa fino a quando non sentì poggiarsi la sua mano al centro della mia coscia destra, ebbi un imperccetibile sussulto che mi riportò sulla terra, senza smettere di parlarmi ...