1. Mai più (1 di 2)- Il tradimento


    Data: 08/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Cassandra, Fonte: EroticiRacconti

    ... aveva disdetto l’appuntamento con stretto preavviso e il vuoto incentivava la riflessione. Telefonarle per chiederle di anticipare? Neanche per sogno. Non aveva la forza di affrontarla. Eppure, tra non molto avrebbe varcato quella soglia e…E niente! Lui sarebbe stato professionale e impassibile. Ma ancora stentava a capire come era potuto accadere. Invaghirsi di una paziente era deontologicamente scorretto. Inammissibile, ripeteva a se stesso ogni volta che si ritrovava a pensarla. E il problema era nascondere quei pensieri… Sua moglie non si era resa conto di nulla (meno male). Se solo avesse sospettato qualcosa…Era la fine! No, no, la sua signora era troppo presa dai bambini e dalle faccende domestiche. Susanna, però, aveva capito di non essergli indifferente. Per fortuna, quella sarebbe stata l’ultima seduta e poi la tentazione di toccarle il culo e di prenderla nello stanzino dell’elettroterapia sarebbe svanita. Avrebbe voluto schiaffeggiarle quel fondoschiena rotondo e dirle che era colpa sua, di quei seni piccoli ma eccitanti, così in mostra quando toglieva la felpa, di quelle cosce lunghe e affusolate e di quel sedere sodo se ogni volta che la vedeva faticava a tenerselo nei pantaloni. Avrebbe voluto dirle che quella risata fantastica, la sua ironia e l’intelligenza che coglieva in lei lo infastidivano a tal punto da farlo cadere nella trappola del paragone con la sua cara consorte. Mai era capitata una cosa del genere. E avrebbe voluto chiamarla per nome e dirle che ...
    ... era una puttana ad ogni gesto provocante di lei, per tutti gli sguardi che gli lanciava e per il suo ancheggiare. -E’ a causa sua se il mio cazzo è in subbuglio come se avessi quindici anni! Oggi finisco con lei e poi finalmente addio tentazioni… *** Susanna varcò la soglia dello studio. La porta era aperta perché Giovanni l’aveva vista oltrepassare il cancello. L’uomo cercò di mantenere un formale distacco ma il pene iniziò ad irrigidirsi non appena la donna lo salutò. La osservò, rispondendole a malapena, e poi distolse lo sguardo da lei, ritrovandosi però a fissare il lettino. Lei comprese il suo smarrimento. Gli si avvicinò e lo baciò con una tale sfrontatezza da sembrare qualcosa di quotidiano, quasi se fosse stato sempre così. Lui ricambiò il bacio con passione, mentre le sue mani curate e calde tastavano le natiche di Susanna. Quante volte lei avrebbe voluto essere sfiorata in quel modo da quelle mani? Non avrebbe saputo dirlo ma era consapevole che le era bastato osservarle o sentire i suoi occhi sul suo corpo per arrossire e ritrovarsi con la figa bagnata. Poi di colpo tornò in sé e si staccò da lui: “Giovanni, no. Non possiamo. Siamo sposati entrambi…” “Lo so, ma hai iniziato tu…” In questo assurdo rimbalzo di responsabilità, i loro sguardi si incrociarono e la passione sconfisse il senso del dovere, la professionalità e ogni valore dei due improvvisati amanti. Giovanni la afferrò per il braccio e la portò nello stanzino. Lì la donna si tolse la felpa e i pantaloni, ...