1. Il threesome che non ti aspetti


    Data: 08/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: superciccioroma

    Erano ormai sei mesi che dividevo quell'appartamento alla periferia di Milano con Michela, una mia collega di lavoro che si era trasferita da Firenze da poco: 22 anni, alta, magra con due tette enormi e capelli corti, mi aveva subito eccitato e ben presto eravamo diventati quelli che oggi chiameremmo "scopamici". Michela però era una ragazza disinibita, e non si faceva problemi a portare a casa anche altri ragazzi, o uomini sulla quarantina come Pedro, un amico di suoi amici, ambulante peruviano che si vantava delle sue doti amatorie. Io invece, che segretamente amavo anche la compagnia maschile con cui intrattenevo rapporti da passivo, avrei voluto portare a casa altre persone, uomini o donne che fossero, ma rimanevo sulle mie. Del resto, ognuno aveva la propria camera da letto, ma non mi sentivo a mio agio, e sotto sotto speravo prima o poi di avere da lei l'esclusiva, se così possiamo dire.
    
    Un giorno, rientrati dal lavoro, Michela si appartò al cellulare e parlò per mezzora con un fantomatico Andrea. La sentii ridere, parlare animatamente, un po' ero geloso, non sapendo chi ci fosse davvero dall'altra parte. Quando chiuse, mi vide accigliato: "Dai, France', era Andrea, il mi' ex" mi disse.
    
    "Di Firenze?" chiesi.
    
    "No, di qui." rispose lei, e raccontò che due anni prima era già stata a Milano per lavoro qualche mese, prima di rientrare in Toscana, e aveva avuto una relazione con questo trentenne già fidanzato. "Mmmmh, un pisellone di 23 centimetri, Francy, senza ...
    ... offesa ma scopate come quelle fatte con lui non le ho più fatte". Si mise a ridere, e vedendomi con uno sguardo strano pensò che ci fossi rimasto male per quel che aveva detto, mentre io ero solo incuriosito da quei 23 centimetri che scopavano bene. "Allora, la cosa è questa, visto che il signorino c'è rimasto male: domani sera Andrea viene qui, probabile che le cose degenerino e finiamo in camera mia, ma se vuoi partecipare e provare a farmi godere più di lui, puoi farlo." Hai capito, la porcona!
    
    Sorrisi, al pensiero di vedere nello stesso posto e allo stesso momento le tette stupende e la passera rasata di Michela da una parte e il cazzone duro di Andrea dall'altro, anche se sapevo che avrei potuto toccare solo le prime. "Non si sa mai, però, come le cose possono finire." pensai, e subito dopo, ritornando in me, "Ma che cazzo dico? Ad Andrea piace di certo la figa."
    
    Sta di fatto che il giorno dopo non riuscii a fare nulla al lavoro, il pensiero andava continuamente a quella cena con threesome finale, di cui uno dei protagonisti ancora non sapeva nulla.
    
    "Glielo proponiamo lì per lì - sorrise Michela maliziosamente - tanto lui è convinto che io e te si stia insieme e che viene solo per fare una cena tra amici." Quando arrivarono le cinque del pomeriggio ed era il momento di rientrare, pensai che forse era il caso di declinare l'invito, ma poi mi resi conto che Michela avrebbe riso di me per una settimana. "Te tu 'n ciai il coraggio" mi avrebbe detto con la sua solita ...
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