1. Massimo, mi trombo tua moglie


    Data: 08/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: amanteirpino, Fonte: Annunci69

    ... sexy.
    
    Ricordo che un giorno indossava un pantajazz strettissimo, le chiappe ne emergevano grosse, sode, tonde ed alte...e guardando davanti, non potetti non notare che a causa dell'aderenza si notava anche una patata rigonfia con un evidente,lungo e profondo spacco nel quale la stoffa del pantajazz ripegava. Vuol dire che sarai cornuto nonostante la figa gliel'hai aperta bene bene, perché si vede che gliel'hai sfondata.
    
    Quel giorno tu la telefonasti lì in palestra, per ricordarle, mi avrebbe poi detto lei, che la sera stessa saresti andata alla cena d'azienda.
    
    Uscito dalla palestra la trovai che stava per andarsene, era anche sudata perché la doccia lei non la faceva mai lì, visto che abitate nelle vicinanze. Ci parlai, mi disse che andava a casa, le augurai una buona serata e lì mi disse: capirai che seratona? Chiesi informazioni e venni a sapere che appunto tu non c'eri e disse che almeno così non doveva preparare la cena.
    
    Le dissi se le andava di farmi compagnia e mangiare una pizza d'asporto al locale dietro l'angolo. Rifiutò, insistetti, tentennò e poi si decise...ma si, solo una pizza, cosa vuoi che sia. La mangiammo davanti al locale, poi andò a buttare il cartone, aveva ancora quel pantajazz addosso, non potetti evitare la battuta sulle sue forme e dissi che :tuo marito ora si arrabbierà con me perché per colpa della pizza ti esce il culone. Rise e disse ancora una volta che tu non glielo guardavi mica e che forse a quell'ora stavi che guardavi quello di ...
    ... qualche collega. E io dissi: e io guardo il tuo. Si mise a ridere. Le chiesi se le andava di fare un giro in macchina. Disse che era tardi, era a piedi. Insistetti e salì in macchina ma mi chiese di non girare in mezzo al paese. Andai nella direzione opposta, arrivai al ponte sul fiume per una strada interna, fermai l'auto e proposi di scendere. Piena campagna, nessuna luce, solo la luna e le stelle, il fiume di sotto che faceva rumore. Ci affacciammo a guardare la corrente e fu lì che le toccai un braccio, mi guardò ma non disse niente. Sai come ruppi l'imbarazzo? Tirandole uno schiaffo sul suo da te criticato culone. E dissi pure, ridendo, alla faccia di chi dice (tu) che hai il culone. Facemmo battute e poi lei disse: com'è? Grosso e flaccido? Le dissi che dovevo esaminare meglio, ma lo feci a battuta. Lei rise ma poi non aveva negato o rifiutato. Fu il segno. La mano questa volta gliela appoggiai e lo palpeggiai un po'. Rise e poi disse: hai finito? Basta. Dimmi com'è e andiamocene.
    
    Risi mi avvicinai a lei e la cinsi da dietro con le braccia, abbracciandola. Distese la nuca verso il mio collo...caro Massimo tua moglie era eccitata, voleva contatto. Stetti un po' ma non tardai molto ad appoggiarle sul culone il mio cazzo già turgido nei pantaloni. Ebbe un sussulto, quasi si distacco, la pregai, la rassicurai che non avremmo fatto nulla. Che bugiardo. Le feci altre battute, le dissi ad esempio: lo vedi che non hai un culone e che c'è a chi piace? Lo senti che mi piace? E ...