1. Quei due


    Data: 09/10/2019, Categorie: Etero Autore: bloodymari, Fonte: EroticiRacconti

    ... piccola vittoria di Pirro. Il cameriere si avvicina al nostro tavolo e ci chiede se può sparecchiare. Faccio un cenno d'assenso nonostante il mio piatto sia stato appena toccato. Il cibo ha perso tutto il mio interesse perché bramo alzarmi da lì e tornare a casa per finire quello che abbiamo iniziato. Grazie alla coppia arrivata dopo di noi, la cena si è trasformata nell'antipasto di quello che verrà dopo. Evidentemente io e l'altro uomo abbiamo avuto la stessa idea o abbiamo la stessa fame perché lo sento chiedere il conto adducendo una qualche scusa. Vorrei imitarlo ma mi trattengo. Entrambi decliniamo e ne approfitto per chiedere caffè e conto mentre il moretto e la bionda scompaiono nelle strade buie di Torino. Mi sarebbe piaciuto conoscerli meglio ma pazienza, sarà per un'altra volta. Torno a concentrarmi su Gaia e l'interessante seguito della serata. Non ho ancora pensato a nulla di preciso ma ho un paio di idee che mi ronzano nel cervello e promettono bene, almeno per me. Già, proprio una bella serata allietata da un piccantissimo imprevisto. Pago e ci tuffiamo anche noi nella notte semi deserta della città che fu capitale. Torino è bellissima anche se spesso siamo troppo indaffarati per accorgercene ed è un vero peccato. Tengo Gaia sottobraccio e mi sembra quasi di trascinarla tanta è la voglia di arrivare ma un movimento in un vicolo buio attira la mia attenzione. Loro sono proprio li, nascosti nella penombra del vicolo, estraniati dal mondo, i corpi avviluppati ...
    ... in un abbraccio che odora di lussuria. Riesco quasi a sentire il rumore delle lingue che si intrecciano, i respiri spezzati, il fruscio del tessuto che rivela la pelle. L'uomo le infila le mani sotto la camicetta sollevando la stoffa quanto basta per intravedere la pelle di lei. Faccio un passo verso di loro, quasi ipnotizzata, con il desiderio di morderla. Luca mi afferra e trascina fuori da quella specie di trance. Deglutisco e lo guardo implorante, sento la mia vulva fradicia e gonfia per la troppa voglia che ho di lui. "Ti prego" lo supplico. Lo tiro a me costringendolo ad abbassarsi quel tanto che basta per avere le sue labbra all'altezza delle mie e lo bacio. Come una ventosa inarco la schiena e aderisco al suo corpo. Restituisco quel bacio bruciante e la trattengo dall'interferire in un momento magico che non è nostro. Poche centinaia di metri, qualche minuto a piedi, e potremo dare libero sfogo a qualunque voglia o desiderio per sporco che sia. Tiro Gaia per un braccio e finalmente mi segue, anche se di malavoglia e po' imbronciata. Percorriamo un paio di strade pressoché vuote e inizio a realizzare che non ne vale la pena. Poco più avanti riconosco la rientranza completamente in ombra di un garage già chiuso. Spingo Gaia con il viso contro la serranda, le metto una mano sulla bocca e le mormoro di tacere mentre con l'altra mi slaccio i pantaloni quel tanto che basta. Prima che possa realizzare davvero cosa sta succedendo, sono già dentro di lei con tutta la fame ...