1. LA MIA CAGNA DA RIPORTO


    Data: 09/10/2019, Categorie: Lesbo Dominazione / BDSM Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ... altera donna che conosco? So di non essere bello e neppure...puniscimi, picchiami, fai quello che vuoi, Perché non gridi, devi punirmi, devi, non posso vivere se non mi tieni, picchiami e tutto torna come prima. Mi scappa un �e no cazzo!� Intendo dire che non voglio tornare ad essere solo un tizio attaccato al cazzo che le piace usare, ma Lizi fraintende. La lascio continuare un attimo solo. Mi prende per il culo e la ripago della stessa moneta. Adesso calmati. Fatti una doccia e dopo, tra mezz'ora, vieni da me. Ti dirò cosa ho deciso. Sono orgoglioso della mia uscita, per un attimo almeno, poi mi raggrinzisco tutto perché per un momento non le vedo il viso e temo chissà cosa, una rispostaccia, una frase tagliente delle sue, un mucchio di insulti. Mi aspetto si alzi ridendo della burla, ma non ride. Va bene, dice, vengo subito. Girando oltre la porta la vedo ancora in lacrime, seduta a terra con la testa tra le mani, in lacrime appunto. No, non mi sta prendendo per il culo. Ma allora? Non ci posso credere ma sperarci, almeno un poco si.Mi guardo di nuovo allo specchio. Nessuna fata turchina mi ha trasformato in un bel tenebroso, la pappagorgia, la fronte stempiata e la pancetta ci sono ancora. Forse si è accorta che i miei entusiasmi diminuiscono? Difficile, quando è il momento �rendo� molto bene ed anzi, con l'esperienza pur di poche settimane soltanto, sono migliorato parecchio. Riesco a ritardare il mio momento fin quando non è pronta anche lei. Riesco anche ad ...
    ... interrompermi e ricominciare anche due o tre volto di fila o quasi. E la sculaccio come piace a lei. Passeggio per casa. Non illuderti, mi dico, vuole qualcosa. Si, ma cosa? Mezz'ora di Lizi son sempre stati almeno quarantacinque minuti di orologio per cui mi meraviglio vedendola arrivare quando la mezz'ora non è ancora trascorsa. Siedo sul divano in sala e di nuovo mi stupisce inginocchiandosi ai miei piedi. Basta questo ad impedirmi di pronunciare il discorso che avevo abbozzato, non riesco proprio a dire una parola. Carezzo il capo che mi ha posato sulle gambe e si abbandona. Lentamente il respiro affannoso si quieta, un sospiro, capisco che è pronta a parlare. Parli lei penso, io non so cosa dire. Fammi il riassunto di quello che hai detto prima, salta però quello...con l'altra e, il riassunto, per piacere, fallo senza inutili piagnistei. Mi chino a baciarla senza aspettare che neppure inizi. D'improvviso mi accorgo di volerla subito, si, la voglio, la voglio adesso. Si è alzata per rispondere al bacio e la stringo tra le braccia ma perdo l'equilibrio e ci ritroviamo sempre abbracciati, sul divano. Sarò la tua serva ubbidiente e sottomessa, la tua...schiava. Esita e mi sembra di sentire tutto in lei ribellarsi a quanto sta dicendo. Perché lo dice allora? Ti ubbidirò sempre, sarò felice di ubbidirti. Mi piace l'idea di ubbidirti, di averti come padrone. Ti devo punire e ti punirò, lo accetti? Sarebbe giusto dirglielo ma non oso ed invece le tappo la bocca con un altro bacio. Pochi ...
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