1. Io Sono Elbe |9| Due coinquiline


    Data: 09/10/2019, Categorie: pulp, Autore: Cigno

    ... allenando il proprio gusto. Io adoravo vederla cucinare. Ricordo quando mi bacchettava perché cercavo di piluccare dalla padella ardente quel suo guanciale croccante. Guai a chiamarlo pancetta. Parlavamo di molte cose. In genere, io ero più propensa al dialogo. Lei, invece, era silenziosa e preferiva mettere le cose per iscritto. Conobbi anche il suo fidanzato. Si erano conosciuti al liceo. La prima impressione che avevo di lui era che fosse un grande coglione. Mi squadrava da capo a piedi ogni volta che se ne presentava l'occasione. Lo faceva anche in bella mostra, in presenza di altri. Mi passava letteralmente ai raggi X ogni volta che lo incontravo. Era quasi imbarazzante. Tante volte mise a dura prova il rapporto con la mia amica. Amica? Forse, non riesco ancora adesso ad accettare la mia condizione particolare. Lei, in qualche modo, mi attraeva. Era capace di suscitare emozioni che non avevo mai provato, fin dal momento in cui misi piede nella grande città. Avevo avuto numerose relazioni con altri ragazzi che mi permisero di esplorare la mia sessualità a trecentosessanta gradi. O almeno, era quello che pensavo. Con lei, mi resi conto che il sistema di riferimento a cui ero stata abituata per anni non era più così certo e solido come mi aspettavo. Non fu una cosa che accettai subito. Mi ci volle del tempo. Mi sentivo ancora attratta dai ragazzi. Quasi per convincermene, durante quel periodo intensificai le mie relazioni. Amori brevi. Storielle. Scappatelle. Toccate e ...
    ... fuga. Era una sorta di condotta di compensazione. Più i dubbi sorgevano, più essi andavano affogati in una nuova storia. Più i sentimenti che covavo maturavano, più le mie frequentazioni diventavano superficiali, carnali e esagerate. Lei mi criticava parecchio per questa mia promiscuità. Nacquero una serie di malintesi e incomprensioni che ogni volta toccava a me ricucire, poiché lei era sempre la più categorica. Quel suo ragazzo la condizionava in maniera importante. Lei rimaneva spesso succube di quella situazione ambigua e io cercavo di darle forza. Di spronarla a farsi valere. Contro i miei stessi interessi. Era chiaro che l'affetto che provavamo l'una nei confronti dell'altra fosse in disequilibrio. Il passo definitivo verso la rottura lo compimmo poco tempo dopo. Per qualche strana ragione, l'atteggiamento del suo ragazzo fu più ambiguo del solito. Lei non se ne accorgeva ma io, purtroppo, me ne accorsi eccome. Era sfuggente. Era vago. Era assente. La cercava meno del solito, sebbene stessero perfino progettando di andare a vivere insieme. Quando glielo feci notare, lei mi redarguì. Diceva che ero gelosa per qualche strano motivo. Strano motivo? Che curiosa scelta di parole! Per lei erano tutti strani motivi, quelli che mi obbligavano ad avere riguardi particolari. Era dovuto a strani motivi, quando cercavo di dimostrare attraverso l'affetto nei suoi confronti. Tutto ciò mi causò parecchio dolore. Anzi, più che malessere, lenta e progressiva indifferenza. Il che è peggio. ...