Io Sono Elbe |9| Due coinquiline
Data: 09/10/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... Poco tempo dopo, annunciò di volersi trasferire in un'altra casa, con lui. Era giunto il momento per entrambi di stare un po' distanti. Lei avrebbe dovuto concentrarsi sui suoi studi e io avrei dovuto concentrarmi sui miei che andavano parecchio a rilento. Per me, fu un trauma ulteriore. Capii che le relazioni amorose e le amicizie non erano più qualcosa che mi riguardava in modo diretto. Erano inconciliabili con il mio pensiero, il mio stile di vita. La mia persona. Poco tempo dopo, a poche materie dalla Laurea, feci il grande passo: abbandonai Giurisprudenza. Decisi di chiudere con quel mondo e iniziai a intraprendere un percorso nuovo. Mi resi conto che non ero per nulla portata a risolvere i problemi attraverso la legge. Decisi di compiere una nuova strada, tutta mia. Lontana da quella città. Lontana da lei. Lontana da tutto e da tutti. Non seppi mai che fine avessero fatto, loro. Non pensavo minimamente sarebbero finiti in quel modo così amaro, così triste. Eppure, io l'avevo avvertita. Ero brava a capire le persone. Ero consapevole, tuttavia, anche del percorso che la vita aveva scelto per me. Un percorso che io stessa mi imposi di seguire. Un percorso da cui indietro non si torna. ---- Perduta nel mio flusso di pensieri, mi ritrovai a constatare quanto spesso noi umani siamo portati a fare digressioni pazzesche, partendo da una singola immagine di memoria. Da un piccolo puntino, lontano nel tempo, annidato nel nostro cervello, riusciamo a rievocare tutte le ...
... sensazioni, tutti i pensieri, tutte le sfaccettature che nel corso degli anni ci hanno reso quel che siamo. Ogni viaggio a ritroso non è altro che un processo di riscoperta di se stessi. Riavvolgere la pellicola per poterla seguire al rallentatore, cercando di capire il perché adesso noi siamo così. Mentre la pellicola proseguiva libera, qualcuno suonò alla porta. Indossavo ancora il mio pigiama. La mia ospite mi lanciò occhiate preoccupate. Le dissi che non doveva preoccuparsi. Era sicuramente la consegna di qualche raccomandata. Mi avvicinai a piedi scalzi alla porta e domandai chi fosse. La risposta mi lasciò interdetta. Aprii la porta e due signori mi mostrarono i loro distintivi. Mi incalzarono con una serie di domande. “Ha mai visto questa donna?” dissero, mostrandomi una foto. Rabbrividii. Miliardi di cose mi frullavano in testa in quel momento ma certamente non potevo immaginare di ritrovarmi in una situazione del genere. “No, mi spiace.” risposi. Mi spiegarono che era stata vista nei paraggi da alcuni testimoni. Una ricercata, in casa mia. Dissero che aveva bisogno di aiuto e che se avessi saputo o visto qualcosa ero caldamente invitata a contattarli. Mi domandarono se vivessi sola. Risposi di si. Quando se ne andarono, richiusi piano la porta, cercando di carpire i movimenti della mia ospite. Sembrava essersi rintanata in camera da letto. La raggiunsi. “Grazie per avermi coperto.” disse, con voce sommessa. “Già. Tuttavia, credo che tu adesso mi debba qualche spiegazione.” ...