1. La segreteria del mio capo


    Data: 11/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: fedeman_05, Fonte: Annunci69

    Questo racconto è frutto della mia fantasia.
    
    Elena, ex modella alta 1,75, seconda di seno scarsa, gambe lunghe e magre, capelli castani, occhi castani. Oggi ha 45 anni fa la segretaria e si dedica alla palestra per mantenersi in forma. Lei è la segretaria di colui che era il mio capo prima del mio cambio di lavoro. Lui mi è sempre stato antipatico. Il classico ingegnere occhialetto tutto precisino e fiscale; zero flessibilità, zero eccezioni. Forse è anche per questo che ho cambiato lavoro. Lei, Elena se la tira; se l’è sempre tirata e ha sempre avuto una serie di colleghi mosconi che le ruotavano attorno. L’ho definita una profumiera perché l’ha sempre fatta annusare a tutti, ma non l’ha mai data a nessuno. Tornando a Elena, con lei ho sempre avuto un rapporto civile, non ho mai litigato a differenza di altri colleghi e, sempre a differenza loro, non ho mai fatto il moscone. Massimo rispetto e massima distanza. Forse per questo l’ho sempre un po’ incuriosita e quando ha saputo delle mie dimissioni ha voluto augurarmi buona fortuna in modo sorprendente. Uno dei miei ultimi giorni in studio l’ho incrociata e con mia grande sorpresa mi ha chiesto di andarla a salutare prima di lascire definitivamente lo studio.
    
    Detto fattto, il penultimo giorno di lavoro a metà pomeriggio sono andato in ufficio da Elena.
    
    Era alla scrivania di spalle e non si è accorta del mio arrivo. "Ciao Elena, eccomi!!" l'ho salutata. E' sobbalzata, "Non ti aspettavo adesso" mi rispose. "Perchè ...
    ... dovevo venire a trovarti ad un orario preciso" chiesi. "No, è che adesso sono un po' presa. Facciamo che ti chiamo più tardi e beviamo insieme un tea" mi disse. "Ok, fammi sapere" risposi. Dopo un'oretta circa mi arrivò un messaggio su whatsapp da un numero che non avevo in memoria che mi chiedeva di bere un tea da lì a cinque minuti. Memorizzai subito il numero e andai in ufficio a trovarla. Le tazze erano già ricolme e lei mi stava aspettando. "ti ho mandato un messaggino così possiamo rimanere in contatto e se si apre un'opportunità per me dove andrai fammi sapere. Sai che qui non sopporto più nessuno. Vorrei cambiare aria." fu il suo sfogo. Parlammo del più e del meno e intanto bevevamo il nostro tea. Il tempo passava e non ci siamo resi conto che ormai erano le cinque e mezza. Elena a quell'ora ha sempre staccato per andare a casa. "Vabbè, allora ti saluto e grazie per il tea. Ci vediamo domani in tarda mattinata" le dissi mentre mi alzavo. Lei si mise il giacchino di jeans e si alzò "Aspetta che io esco e scendiamo insieme le scale" mi rispose. Scendemmo a piedi al piano sotto dove avevo il mio ufficio e ci salutammo dandoci un bacio sulla guancia. In quel momento una vibrazione strana mi percorse la schiena e, nel momento in cui le nostre guance si staccarono, me la trovai di fronte. Fu un attimo. Ci guardammo dritti negli occhi in modo intenso. La vibrazione era più forte e gli sguardi erano intensi. Mi avvicinai a lei e ci offrimmo a vicenda le nostre labbra il bacio fu ...
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